I giudici del Tar fanno scendere i piccoli cani dal bus

Il Tar chiude le porte degli autobus del trasporto pubblico locale ai cani di media taglia. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto il ricorso presentato da Trieste Trasporti contro la previsione inserita nel nuovo Regolamento-tipo della Provincia sul Tpl e con la quale era stato definito che i proprietari di cani di media taglia potessero portare con loro sui i bus gli amici a quattro zampe (muniti di museruola e al guinzaglio). Peraltro, perché questa indicazione potesse trovare effettiva attuazione, la Trieste Trasporti avrebbe però dovuto adottare il Regolamento di vettura, unico documento vincolante nei rapporti con l’utenza, sulla scorta del Regolamento-tipo approvato dalla giunta Bassa Poropat. Ma a questo atto Trieste Trasporti - titolare della concessione della gestione del trasporto pubblico locale (su cui ha competenza appunto la Provincia) - si è invece opposta, chiedendone il rigetto al Tar.
I giudici Umberto Zuballi (presidente), Manuela Sinigoi e Alessandra Tagliasacchi hanno stabilito che il ricorso debba essere accolto, dando ragione a Tt. Nel dettaglio hanno in particolare rilevato che «l’Amministrazione provinciale, nell’aprire (ai cani di media taglia, ndr) i mezzi destinati al servizio pubblico locale non abbia tenuto adeguatamente conto delle esigenze delle fasce deboli dell’utenza, rappresentate da bambini, anziani e portatori di handicap». In particolare, secondo i giudici, la Provincia «non ha ragionevolmente considerato che i cani di media taglia, i quali non possono come tali essere trasportati in contenitori o gabbie (cosa invece ammessa per quelli piccoli, ndr), si troverebbero a contatto con gli altri passeggeri». «Né a tutela dell’incolumità degli utenti risulta sufficiente - scrivono i giudici - l’obbligo per gli esemplari trasportati di indossare la museruola e di essere tenuti al guinzaglio, potendosi ben dare il caso che il cane possa sfuggire al controllo di chi ne ha la custodia, e comunque far cadere o altrimenti ferire o ancora spaventare gli altri trasportati». In conclusione, il Tar sottolinea che l’obbligo del trasportatore «che svolge un pubblico servizio è quello di farne fruire a tutti i potenziali utenti e non solo a quelli che posseggono cani di media taglia». Da qui, la decisione.
Giudicati infondati invece i motivi di ricorso più tecnici, quelli su una presunta invasione di campo da parte della Provincia nelle competenze di Tt e sull’incongruenza fra norme. Da Trieste trasporti, ieri, nessun commento alla pronuncia del Tar. Mentre palazzo Galatti, per voce dell’assessore provinciale ai Trasporti Vittorio Zollia, ha osservato: «Ho letto la sentenza. Nella parte di diritto ci dà ragione, mentre nel merito il Tar ha ritenuto che la Provincia non abbia tutelato gli interessi di tutte le persone. Comunque a nostro avviso sempre tutelate, visto l’obbligo di museruola e guinzaglio per i cani di media taglia. La giunta, nella riunione di oggi (ieri, ndr), si è riservata di verificare se vi siano le condizioni - aggiunge Zollia - per ricorrere al Consiglio di Stato. Questa disposizione la chiedono tanti utenti e le norme prevedono che i cani di media taglia possano avere accesso ai luoghi pubblici: noi riteniamo tale anche l’autobus. In ogni caso - conclude l’assessore - le sentenze si rispettano».
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