I grillini lanciano la battaglia anti-SmartGas

In piazza l’europarlamentare Zullo e il senatore Cioffi a sostegno del referendum contro l’impianto
Bonaventura Monfalcone-09.07.2015 Incontro sul rigassificatore-Movimento 5 stelle-Andrea Cioffi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-09.07.2015 Incontro sul rigassificatore-Movimento 5 stelle-Andrea Cioffi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Il mini-rigassificatore proposto da Smart Gas serve? Ha una sostenibilità economico-finanziaria autonoma, senza ricorso a risorse pubbliche? Sono gli interrogativi lanciati ieri pomeriggio in piazza Unità d’Italia, dal senatore del Movimento 5 Stelle, Andrea Cioffi, ospite assieme all’europarlamentare Marco Zullo, dell’incontro promosso da MS5 e da Bisiacaria in Movimento, davanti al banchetto della raccolta firme all’insegna dello slogan “Rigassificatore a Monfalcone: no grazie”, petizione in supporto dell’iniziativa referendaria promossa dal Comitato capeggiato da Claudio Martin e sostenuto dall’ex assessore Gualtiero Pin. All’appuntamento ha partecipato il consigliere regionale di MS5, Ilaria Dal Zovo, presenti anche i colleghi Elena Bianchi, Andrea Ussai e Cristian Sego. Dal Zovo ha illustrato il progetto di Smart Gas, citando le proposte alternative presentate dal gruppo consiliare in sede di osservazioni. Ha ricordato il progetto dell’impianto off-shore di Zaule, contestato da MS5. E ha chiesto su tutto: «Perché caricare una regione così piccola, di un ulteriore, pesante progetto?».

Il senatore Cioffi è andato a raffica. A partire dallo scenario nazionale: l’Italia di altro gas non ne ha bisogno. Troppa la domanda, con tre impianti esistenti nel Paese sottoutilizzati. Ha citato la proroga dell’importazione dalla Russia di gas già pagato, ma non sfruttato. E le prospettive di consumo parlano da sole: nel 2035 la domanda di gas in Europa sarà pari a quella del 2005. Il senatore ha chiesto: «In base a questi presupposti, ha senso il progetto del mini-rigassificatore? Se ne può discutere se le aziende che ne beneficeranno pagheranno un costo minore. Ma va dimostrato. Questo impianto - ha quindi aggiunto - è in grado di avere un equilibrio finanziario, prima ancora di valutare impatti e rischi?». S’è rivolto alla platea: «Se serve o meno questo impianto, devono deciderlo i cittadini. Perchè non chiedete al vostro sindaco di promuovere una consultazione popolare?». Ha concluso: «Serve questo impianto, o è meglio uscire dal mercato del gas, spegnere le centrali a carbone, e puntare sulle energie rinnovabili?». L’europarlamentare Zuffo gli ha fatto eco: «Va dimostrata la sostenibilità economica del progetto. In Italia i tre impianti esistenti sono sottoutilizzati e in Europa valgono le stesse dinamiche». Ha parlato di «un legame tra apparato politico e lobby che va tagliato. Come? Partendo dal basso, facendo sentire la voce dei cittadini».

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