I ladri di biciclette frenano il bonus nel Monfalconese «Meglio l’usato e il fai da te»

In tanti hanno paura di vedersi portare via la due ruote nuova di zecca Non tutti aderiscono al rimborso dello Stato che ora spetta al negozio 
Bonaventura Monfalcone-15.03.2021 Negozi aperti-La bottega della bici-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.03.2021 Negozi aperti-La bottega della bici-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

la curiosità

Le due ruote sono state risparmiate dalla “zona rossa”, sia che siano usate per gli spostamenti di ogni giorno sia che servano a tenersi in movimento e allenarsi. Negozi e officine di riparazione e manutenzione restano quindi aperte e la bella stagione, ormai alle porte, dovrebbe ridare la ciclica spinta alle vendite. Nella città dei cantieri, però, almeno secondo qualche rivenditore, l’equazione non ha una soluzione così automatica. Colpa dei troppi, continui furti. Un fenomeno da cui non sono esenti i centri vicini, da Ronchi dei Legionari a Duino Aurisina, come spiega Moreno Marcon nel negozio La bottega della bici, in via Battisti, a due passi da piazza della Repubblica. «Si compra, ma la gente tende a preferire l’usato a causa dei furti – afferma Marcon –. Non si ha voglia di investire, quando si pensa che possano rubarti di nuovo la bicicletta. Sarebbe importante denunciare sempre, sia perché la bicicletta può essere ritrovata sia per quantificare il fenomeno e cercare di trovare delle soluzioni».

Nel mirino finiscono le due ruote di una certa qualità, al di là delle “sportive”, da strada o fuoristrada, ma anche quelle che ormai hanno diversi chilometri e anni alle spalle, come aggiunge Marcon, mentre al negozio si affaccia un residente di origine bengalese alla ricerca, pure lui, di una bici usata a un prezzo abbordabile. A spingere la stagione, che si presenta però con le sue ultime novità, “elettriche” e non, dalle vetrine di Cicli Granzon, per restare a Monfalcone, o da quelle di InBici di Ronchi dei Legionari, non c’è, inoltre, per ora un nuovo bonus bici che, nella prima fase sembra aver funzionato.

Nella seconda, in cui a chiedere i rimborsi allo Stato sarebbe dovuto essere il negoziante e non l’acquirente, come avvenuto invece nella prima, non tutti hanno aderito. La realtà di via Battisti, ad esempio, non l’ha fatto. «Con il lavoro di officina non ci si può comunque lamentare – racconta Marcon –, come pure con la vendita degli accessori, perché l’altra tendenza emersa nell’ultimo anno è che la gente tende ad arrangiarsi di più». Con marzo la bicicletta comunque di solito esce dal garage e un tagliando viene effettuato. Chi volesse “aggiornare” la propria mountain bike o due ruote da strada rischia di andare incontro a delle delusioni, come chi, in alcuni casi, punta a un prodotto ben preciso. «In negozio abbiamo pochi pezzi rispetto al solito, perché i produttori magari hanno i telai, ma non i componenti», conferma Marcon. Il fenomeno è reale e confermato proprio in questi giorni da alcuni produttori. Nell’attesa, la soluzione può darla, magari per le uscite del fine settimana (concesse anche ora, se si parte e si rientra nella propria abitazione), il noleggio, come quello che effettua la cooperativa monfalconese GO! Bike Tour, con sede in via Don Fanin. La realtà guarda alla ripresa dei tour e delle escursioni guidati, in cui è specializzata e che ha effettuato anche la scorsa estate. A fronte del perdurare della pandemia e dei suoi effetti sugli spostamenti e il comparto turistico, GO! Bike Tour ha invece deciso di rinunciare alla realizzazione di un “ciclo ostello” a Terranova, in comune di San Canzian d’Isonzo. —



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