I lampioni a globo rendono unico il corso da 80 anni

L’illuminazione contraddistingue la città anche nelle vie Roma e De Gasperi 

PUNTI DI VISTA



Il 9 aprile 1898, quando Freud arriva a Gorizia col treno notturno della Südbahn da Vienna assieme al fratello per un po’ di ferie a Grado, percorre il Corso ancora col medesimo sterrato e le scoline laterali di quand’era nata la via alla Stazione della Ferrata, dedicata a Francesco Giuseppe I nel 1875, ma già priva di due dei quattro filari di 440 platani collocati nel 1862.

«Partimmo (Alexander ed io) venerdì sera dalla Stazione Sud, e sabato mattina, alle 10, giungemmo a Gorizia, dove andammo a passeggiare sotto un sole splendido tra le case intonacate di bianco, vedemmo alberi dai fiori bianchi, potemmo mangiare arance e frutta candita”.

Quarant’anni dopo, quando il 18 settembre 1938 Mussolini giunge in visita a Gorizia incontra lungo il Corso dedicato a Vittorio Emanuele III una situazione totalmente nuova, con marciapiedi, viali e controviali finalmente pavimentati.

Base del progetto dell’Ufficio Tecnico Municipale, ingegnere Riccardo Del Neri (1896-1964) e giardiniere capo Luigi Tubaro (1901-1981), il concetto di linearità del lungo viale, accentuata dalle aiuole bordate in pietra per contenervi le antiche alberature esistenti, nell’uniformità della enfilade dei particolarissimi lampioni a globo, che da 80 anni contraddistinguono il boulevard goriziano rendendolo unico, diverso e particolare rispetto altre città: tocco da maestro la scelta di Tubaro per rose rosa a doppia fioritura annuale, attorcigliate sul fil di ferro a 60 cm dal suolo.

Che per il nuovo allestimento del Corso non fosse casuale la visita del Duce è dimostrato dallo stesso tipo di illuminazione a globo utilizzata nel 1938 per la nuova via Roma, la via dei Fori Imperiali che il Duce avrebbe percorso per raggiungere la Prefettura dal cui balcone incontrare i cittadini in piazza.

Altri lampioni a globo, probabilmente con steli delle fonderie Prinzi, sono stati collocati su via De Gasperi, realizzata nel 1964, mentre quelli degli anni ’30 sono stati modificati nei globi, in plastica bianca a sostituire il vetro tirassegno per fionde dei monelli. Con l’amministrazione Valenti a fine anni ’90, viene prodotto dalle ex Municipalizzate un progetto (studio Galli, Padova) per la ristrutturazione delle reti e la sostituzione dei globi con nuove lanterne simil antiche, che non avrà luogo grazie al valore storico artistico ribadito da esperti della materia e da tecnici comunali, innalzando però l’altezza degli steli e modificando il colore da bianco elegante a rosa nebbioso. —





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