I libri bruciati dai nazisti rivivono in piazza

Bibliotecari e rappresentanti del mondo della cultura mobilitati contro censure e tentativi di imbavagliare la democrazia
Foto BRUNI 10.05.2019 P.zza Hortis:commemorazione libri bruciati dai nazisti
Foto BRUNI 10.05.2019 P.zza Hortis:commemorazione libri bruciati dai nazisti



«Là dove si bruciano i libri, si finisce bruciando le persone». La manifestazione di ieri pomeriggio in piazza Hortis è stata inscritta nelle parole del poeta Heinrich Heine. Il 10 maggio è l’anniversario delle “Bücherverbrennungen”: i roghi dei volumi sgraditi al regime nazista, avvenuti nel 1933 a Berlino e nelle altre principali città tedesche.

Ieri, a Trieste come altrove in Italia, bibliotecari e rappresentanti del mondo della cultura hanno voluto ricordare l’evento, non senza richiami all’attualità. Ha affermato Gabriella Norio, rappresentante dell’Associazione italiana biblioteche (Aib): «Ogni anno l’American library association pubblica un rapporto sulla censura a livello globale, è lungi dall’essere finita. A quella tradizionale oggi si affianca quella indiretta, che si avvale delle nuove tecnologie per disinformare e indirizzare il consenso. Le fake news, sempre esistite, ne risultano amplificate. Occorre promuovere il senso critico dei cittadini affinché possano muoversi nel nuovo mondo dell’informazione». Ha proseguito Norio: «Noi bibliotecari difendiamo ogni giorno il diritto all’accesso alle idee e, quindi, la democrazia. Non dimentichiamo – ha sottolineato – che i roghi nazisti furono appiccati durante solenni cerimonie, alla presenza di rettori universitari, gerarchi, leader studenteschi e folle entusiaste, convinte assieme al ministro della Propaganda Goebbels che il tedesco del futuro sarebbe stato un uomo di carattere, non di cultura. Noi siamo convinti che chi brucia libri finisce col bruciare esseri umani».

L’iniziativa di ieri si chiama “libri salvati”: una rassegna di pubbliche letture dei volumi messi all’indice dai nazisti. A promuoverla a livello nazionale è stata l’Aib, come accennato, assieme all’Associazione italiana di public history e con il patrocinio dell’Associazione italiana editori.

L’evento triestino, nello specifico, è stato organizzato dal Patto di Trieste per la lettura (sottoscritto da associazioni, istituzioni, editori e altri componenti della filiera cittadina del libro) in collaborazione con il Sistema bibliotecario giuliano e la Biblioteca diffusa. Sono stati letti, tra gli altri, brani di James Joyce, Sigmund Freud, Franz Kakfa, Bertold Brecht, Charles Darwin e così via: a essere osteggiati dal regime erano autori politicizzati, come marxisti e pacifisti, ma anche ebrei e scienziati.

La Casa internazionale delle donne ha dato lettura di alcuni testi di Rosa Luxemburg: «Socialista, imprigionata e assassinata a causa delle sue idee, nel 1919. Si tratta di un centenario che è passato sotto silenzio». —



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