I maghi dell’acqua che creano reti di acquedotti contro gli sprechi

TRIESTE Più una risorsa è scarsa più c’è la necessità di gestirla al meglio, soprattutto se si tratta di un bene indispensabile per la vita sul nostro pianeta come l’acqua. Le nuove tecnologie impiegate nella progettazione e nel monitoraggio delle reti idriche possono fare la differenza sul tema, sempre più pressante, del risparmio dell’acqua: grazie a reti intelligenti, fortemente interconnesse e capaci di “parlare”, segnalando guasti o anomalie, è possibile ridurre fortemente gli sprechi.
Si occupa proprio di ideare soluzioni per la gestione ottimale della risorsa idrica la società d’ingegneria Idrostudi, che dal 2002 svolge attività di consulenza e ricerca e sviluppo in ambito acquedottistico e fognario. A idearla sono stati quattro ingegneri - Luca Falcomer, attuale amministratore delegato della società, Mauro Castellarin, Davide Russo e Christian Marson - che al termine del loro percorso di studi, concluso con un dottorato di ricerca in geofisica applicata e idraulica all’Università di Trieste, hanno deciso di tentare di conciliare la loro passione per la ricerca con l’imprenditorialità. «Ci siamo praticamente inventati un mestiere, fondando una società che allora come oggi è un’unicità nel panorama italiano - racconta Falcomer -. Non avendo esempi a disposizione abbiamo seguito una strada tutta nostra e siamo riusciti a dare vita a un’azienda che negli anni è gradualmente cresciuta: oggi ci lavorano una quarantina di persone, tra dipendenti e collaboratori, e oltre alla sede in Area Science Park, dove ci siamo trasferiti nel 2007, abbiamo recentemente aperto anche una succursale lombarda, a Melzo, e una sarda, all’interno del Parco tecnologico della Sardegna”.
In questi ultimi anni Idrostudi, che si è occupata anche della distrettualizzazione della rete idrica triestina, si è aggiudicata appalti importanti che la vedranno concentrata sul territorio italiano nel prossimo futuro: «In Italia c’è stato un boom degli investimenti nel ciclo idrico: siamo passati da un miliardo e mezzo circa del 2011 ai quasi sei che s’investiranno nel 2019». Ma in passato Idrostudi ha lavorato anche all’estero: in Oman, Arabia Saudita e Turchia, dove nel 2015 si è aggiudicata il primo contratto internazionale per il monitoraggio e il master plan della rete acquedottistica di Malatya, città da 550 mila abitanti. Il team della società, composto quasi esclusivamente da ingegneri specializzati in ambito idraulico e ambientale, ha competenze avanzate nella progettazione e nell’ottimizzazione di reti idriche e fognarie: è specializzato nel monitoraggio in real-time, nella gestione delle perdite idriche e delle pressioni in acquedotto, nell’identificazione delle acque parassite nelle fognature, nell’elaborazione di studi idrologici e idrogeologici. Nella storia di Idrostudi le collaborazioni aziendali hanno giocato un ruolo di primo piano: nel 2005 è stato siglato un contratto di partnership con Bm Tecnologie industriali, azienda che opera nello stesso settore di Idrostudi con sede a Padova, e nel 2014 è stata creata Iws (Integrated Watercare Solutions), una rete d’imprese di cui Idrostudi è cofondatore, che consente di offrire il classico “pacchetto completo” ai clienti della società, gestori di acquedotti e impianti fognari. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo