I minorenni assistiti in aumento: «Va capita l’origine del malessere»

Sebbene tra il 2018 e il 2019 si sia riscontrato un trend dell’utenza under 25 del Servizio consumi e dipendenze giovanili (Androna giovani) in leggera diminuzione (da 187 utenti a 183), cresce tuttavia il gruppo di minorenni.

Si assisterà a un ulteriore aumento anche quest’anno perché, come sottolinea la psicologa Mimma Romano, «in questi primi mesi abbiamo già raggiunto lo stesso numero di under 18 accolti nel 2019 ovvero 26». Si tratta di utenti che consumano sostanze illegali mixandole spesso con l’alcol. «Il consumo di sostanze tra i più giovani è caratterizzato dalla sperimentazione – osserva il direttore del Dipartimento delle dipendenze Roberta Balestra –, dall’uso di gruppo, dalla scarsa consapevolezza dei rischi e dall’urgenza di trovare risposta allo star male. Il costo delle sostanze è basso e quindi non risulta un deterrente per trovarle e comprarle. Si tratta di sostanze legali (alcolici, farmaci) e illegali (cannabinoidi, eroina, cocaina, amfetamine, allucinogeni), che spesso vengono mescolate ed assunte insieme o in sequenza per ricercare gli effetti specifici».

Il lavoro terapeutico da affrontare coinvolge non solo il dipartimento ma anche i servizi dell’età evolutiva. Bisogna risalire alle problematiche legate spesso a «un malessere che va analizzato e compreso globalmente e il consumo di sostanze va letto come un sintomo tra gli altri», aggiunge Balestra. «Il lavoro terapeutico con le famiglie è in questo ambito di primaria importanza». Il coinvolgimento dei parenti avviene anche con i maggiorenni: «In collaborazione con l’associazione Alt – spiega Romano – vengono organizzati incontri di gruppi di famigliari per trovare modalità di supporto e colloqui individuali. Si mettono in campo anche strumenti di ordine sociale come borse di studio e lavoro, che possono aiutare nella ripresa lavorativa e scolastica. Servono per una partenza o ripartenza appena la situazione lo consente. Perché spesso assistiamo giovani già oggetto di fallimenti o con una bassa autostima dovuta a relazioni interpersonali non andate a buon fine». —

B.M.

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