I nuovi presidi pronti a settembre, ma non bastano per tutte le scuole
Il ministero: saranno operativi per l’avvio dell’anno 2019-20. In Fvg però in pochi all’orale del concorso rispetto ai “buchi”

TRIESTE I nuovi presidi guideranno le scuole della regione già al via del prossimo anno scolastico. Da inizio settembre, dunque. Ma non basteranno ad azzerare le reggenze, giacché lo scritto ha ridotto di oltre la metà i concorrenti e manca ancora l’orale prima di arrivare al traguardo. Mario Pittoni, presidente della commissione Istruzione del Senato, trova l’errore: «Il sistema è stato ribaltato, quando invece sarebbero bastate le graduatorie regionali a scorrimento».
Il concorso
Il senatore leghista vede rafforzate le sue perplessità dall’esito della prova scritta dell’ultimo concorso che ha visto, anche in Friuli Venezia Giulia, il dimezzamento della pattuglia che aveva superato la preselezione. A inizio corsa gli aspiranti dirigenti scolastici Fvg erano 462, ma al primo test si sono presentati in 327 e 148 sono approdati allo scritto. Incrociando i dati, il sindacato conta ora una settantina di residenti in regione tra i 3.795 promossi in Italia (su 8.736 candidati). Ad approdare all’orale ce l’ha fatta dunque meno di uno su due.
IL QUADRO reggenze
Tenendo conto della situazione attuale – 72 reggenze in Friuli Venezia Giulia, di cui 15 su 25 a Gorizia, 19 su 42 a Pordenone, 5 su 34 a Trieste, 33 su 70 a Udine –, e aggiungendo una decina di pensionamenti, i “buchi” non verranno interamente coperti. Pittoni, su questo, ha pochi dubbi: «Il rischio è che, dopo l’orale, entreranno in servizio meno presidi di quelli di cui abbiamo bisogno. Sarebbe servita invece una semplice modifica, che superasse il concetto dell’idoneità che avvantaggiava le regioni in cui le commissioni sono di manica larga. Con lo scorrimento delle graduatorie regionali ci sarebbe stato un confronto alla pari con il resto del Paese e si sarebbero riempiti tutti i vuoti. Al contrario, quando si è bandito il concorso, si è deciso di scegliere una strada tutta nuova, ma il risultato non sarà probabilmente soddisfacente».
I tempi
La buona notizia arriva però sul fronte dei tempi di entrata in servizio. Secondo la timeline comunicata dal Miur ai sindacati, le prove orali (partendo dai candidati il cui cognome inizia per M) si svolgeranno a partire da maggio e non oltre l’inizio degli esami di Stato della secondaria di secondo grado. A quel punto i presidi, almeno quelli che riusciranno a superare l’ultima tappa, saranno pronti per la nomina. Rispetto alle previsioni del bando iniziale, infatti, il corso di formazione che era stato immaginato subito dopo l’orale si potrà fare durante il servizio. Una svolta che consentirà anche in Fvg di vedere ridotto il numero delle reggenze già nell’anno scolastico 2019/2020. Come da rassicurazione trasmessa via social dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: «Ogni singola scuola deve avere il suo dirigente. Per questo mi sono battuto per accelerare il concorso dei nuovi capi d’istituto. Abbiamo pubblicato le graduatorie per l’orale e a settembre i dirigenti saranno nelle scuole. Dobbiamo archiviare la pratica delle reggenze. Devono essere l’eccezione non la regola».
Gorizia e Trieste
La situazione peggiore in Friuli Venezia Giulia rimane quella di Gorizia, con 15 scuole a reggenza (Perco, Galilei e D’Annunzio in città, Giacich, Randaccio e Buonarroti a Monfalcone, Verni a Fogliano Redipuglia, Uldarico Della Torre a Gradisca, Polo a Grado, Macor a Mariano, Dante Alighieri a San Canzian e Pascoli a Cormons), tenendo conto pure delle due (Cankar, Gregorcic) con lingua d’insegnamento slovena e della sottodimensionata Cossar-da Vinci. A Trieste senza preside sono invece cinque istituti: Weiss, Polo, Roli, San Giacomo e Ziga Zois. Un quadro preoccupante, che si aggiunge agli oltre 800 pensionamenti tra personale docente e Ata e a una perdurante carenza di organico amministrativo. —
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