I parenti di don Bonifacio “scomunicano” il Comitato
Dopo la manifestazione di protesta, lo strascico polemico. È ferma e argomentata la reazione dei famigliari del beato Francesco Bonifacio, a pochi giorni dalla manifestazione indetta da un gruppo di fedeli, in piazza sant’Antonio, per protestare contro l’uso dei guanti, da parte dei sacerdoti, in occasione della somministrazione dell’eucarestia nelle chiese.
In un documento firmato, a nome di tutta la famiglia, da Gianfranco Bonifacio, figlio di Giovanni, fratello del beato, si critica con forza la scelta, da parte dei promotori dell’appuntamento, di intitolare il Comitato organizzatore della manifestazione “Beato Francesco Bonifacio – Per la difesa dell’eucarestia”.
«Riteniamo inappropriata e inopportuna tale decisione – scrive Gianfranco Bonifacio – in quanto il beato ha improntato la sua intera vita all’obbedienza alla chiesa, al Papa e al Vescovo della sua Diocesi. Perciò mai avrebbe condiviso una simile iniziativa, né avrebbe acconsentito che il suo nome potesse essere associato a un evento palesemente indirizzato contro il Protocollo della Conferenza episcopale italiana, in base alla quale, per motivi di natura sanitaria, prevede che l’eucarestia sia impartita sulle mani dei fedeli e non direttamente in bocca, con l’ausilio dei guanti».
Il nipote del beato parla anche di «strumentalizzazione del nome di Francesco Bonifacio, nel contesto di una manifestazione totalmente lontana da quei valori che ne hanno caratterizzato l’intero ministero sacerdotale. Riteniamo perciò l’uso del suo nome pregiudizievole e lesivo per la sua immagine – aggiunge – anche in considerazione dell’inevitabile associazione che ne deriva con idee del tutto contrarie a quello che è stato il suo modo di vivere la chiesa».
Ribadendo infine che «mai è stato concesso il diritto di utilizzare il nome del beato», Gianfranco Bonifacio ricorda che «l’unico e legittimo Comitato intitolato al beato Bonifacio è quello sorto nel 2018, su iniziativa dell’Azione cattolica, con l’obiettivo di promuovere iniziative e progetti atti a tenerne viva la memoria».
Recentemente, sono state fra l’altro esposte ai fedeli, per la prima volta, nella cattedrale di San Giusto, tutte le reliquie del Beato don Bonifacio, cioè il calice, la stola, il berretto, una fascia che portava sulla veste talare, la cotta che indossava quando non celebrava la messa. Il suo corpo infatti non fu mai ritrovato.
Gli organizzatori della manifestazione dello scorso 23 maggio, interpellati, per il momento, hanno deciso di non rispondere, riservandosi un intervento fra qualche giorno. —
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