I pazienti in stato vegetativo ora hanno una nuova casa

Nadia Scotti dell’associazione pro-life “Oltre per rivivere” vince la sua battaglia A Villa San Giusto realizzato il centro-pilota regionale. «Gorizia all’avanguardia»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 27_11_2010 - Nadia Scotti, VITA - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27_11_2010 - Nadia Scotti, VITA - Foto di Pierluigi Bumbaca

La caparbietà di una mamma che vuole il figlio più vicino a casa. La ferrea volontà di aiutare le famiglie che si trovano nella sua stessa condizione e non la pensano come Beppino Englaro.

Se Gorizia oggi ospita il centro-pilota regionale per casi di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e stati in coma vegetativo una buona fetta del merito va attribuita a Nadia Scotti, presidente dell’associazione “Oltre... per ri-vivere” e madre di Marzio Rizzatto, ridotto allo stato vegetativo dal 26 dicembre 2005 quando venne colpito da un gravissimo infarto. Lei si schermisce, parla di una «vittoria della città» e ringrazia il precedente direttore generale dell’Ass isontina Cortiula, quello attuale Bertoli, il direttore sanitario Calucci, oltre ai vertici di Villa San Giusto. «E non posso non dimenticare la grande collaborazione dell’ex assessore regionale Kosic. Dobbiamo ringraziare tutte queste persone se Gorizia, la tanto bistrattata Gorizia, ospita la prima struttura di questo tipo in regione: la prima di altre cinque che saranno realizzate nel Friuli Venezia Giulia». E fra i pazienti c’è anche Marzio Rizzatto, sino all’altro giorno ospitato a Cividale del Friuli.

Il nuovo nucleo per casi di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e stati in coma vegetativo non decollò subito nei mesi scorsi perché era necessaria la firma della convenzione fra l’Azienda sanitaria isontina e Villa San Giusto/Fatebenefratelli. Ebbene: ora, dopo che sono stati apposti anche gli “autografi”, il servizio è partito. «In questo momento - fa sapere il priore Pierangelo Panzerini - ci sono sei pazienti: cinque in stato vegetativo, uno affetto da Sla. Prossimamente, ospiteremo altre tre persone. Gradualmente, stiamo andando a regime». L’intero costo del servizio, lo ricordiamo, è a carico dell’Azienda sanitaria isontina. I posti-letto (dieci complessivamente) sono stati attivati dal primo giugno. Il costo annuo stimato a regime è superiore al mezzo milione di euro. Commentando la stipula della convenzione, Marco Bertoli, direttore generale dell’Azienda sanitaria isontina ha sottolineato con soddisfazione che «la convenzione con Villa San Giusto consente alla nostra Azienda di mettere a disposizione una soluzione valida ad un problema molto sentito dalle comunità e che ci è stato più volte rappresentato negli incontri della Consulta della salute. Oggi siamo in grado di operare un presa in carico integrale delle persone che vivono in stato di minima coscienza. Sono persone vive alle quali, con le competenze e le strutture di Villa San Giusto, dobbiamo e vogliamo garantire un’assistenza adeguata».

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