I pozzi di Lucinico si animano con i Puffi e gli spaventapasseri

Seguendo una lunga fila di fiocchi, coccarde e festoni colorati, in questi giorni a Lucinico, si arriva sempre a un pozzo curiosamente agghindato. Un percorso che si muove in un’atmosfera sospesa tra la fiaba e il folklore friulano. Si tratta ormai di una tradizione promossa dagli abitanti e dalle associazioni locali, quella di decorare i pozzi in due momenti dell’anno: la sagra di San Rocco e a Natale. Ci facciamo strada quindi tra i luoghi simbolo dei Borghi Prat, Tirol, Ronsic e Plaza.
Quest’ultimo ha come riferimento la piazza centrale e si richiama a un giallo accesso. Tema di quest’anno: l’ape Maia, realizzato in un trionfo di fiori di carta e colori solari. Muovendosi verso le strade periferiche che portano ai Colli si giunge poi al Borgo Tirol. Qui attorno al pozzo troviamo l’intero villaggio dei Puffi con tutti i suoi protagonisti: Puffetta, Quattrocchi, Gargamella, le case a forma di fungo e via dicendo. Il tutto con disegni realizzati a regola d’arte.
È invece dedicato alla vita di campagna il pozzo di Borgo Prat, nei pressi della Chiesetta votiva di san Rocco che presenta cestini con delizie dell’orto e uno spaventapasseri. A coronare il quadretto bucolico la scritta “Cui che no semena, no racuei!” (“Chi non semina, non raccoglie”). Un gioco di parole caratterizza, infine, il pozzo di Borgo Ronsic, dove soggiorna “Il mago di rOnZic” (scritto proprio così). Siamo insomma nel Borgo di “R’Oz”, dove un cartello spiega l’idea dei borghigiani e qualcosa dei protagonisti della storia a cui si ispira la creazione, (Il mago di Oz, se non si fosse capito). Il più bello tra i pozzi, a conti fatti, non c’è. In fondo la parte migliore del viaggio non sta nella sua destinazione, ma nel tragitto. —
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