I riciclati bipartisan affollano le civiche

“Insieme per Trieste” con i dipietristi Cetin e Canziani e l’ex forzista Acerbi In Forza Italia i civici Cannataro e Pierini e gli ex finiani Lobianco e Rescigno
Di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 03/12/10 - Piazza dell Borsa, FLI , Roberto Menia
Lasorte Trieste 03/12/10 - Piazza dell Borsa, FLI , Roberto Menia

I riciclati. Non lo prevede l’ ecologia della politica. Ma alle amministrative non si butta via mai niente. A volte ci si ricicla senza cambiare schieramento, a volte invece si salta il fosso senza problemi. È il caso dei riciclati voltagabbana.

La più alta percentuale di riciclati si trova nelle liste civiche Insieme per Trieste (Cosolini sindaco) e Lista Dipiazza. Tra i partiti è Forza Italia, tornata sulla scena dopo l’infelice parentesi del Popolo della libertà (Pdl), a detenere il record.

Nella lista Insieme per Trieste troviamo, per esempio, Cesare Cetin, eletto nel 2011 con l’Italia dei valori (Idv) di Antonio Di Pietro. In consiglio comunale, dopo il passaggio all’opposizione dell’altro dipietrista Paolo Bassi (diventato attivista grillino), aveva formato il gruppo “Trieste Adesso” con lo psichiatra Mario Reali in fuga da Sel. Dalla Provincia in liquidazione arriva, invece, un’altra dipietrista: Majda Canziani eletta nel 2011 con l’Idv - Lista Di Pietro. “Insieme per Trieste” si sono messe anche le “cittadine” Maria Teresa Bassa Poropat (presidente della defunta Provincia) ed Elisabetta Sormani (consigliere provinciale di San Dorligo eletta nel 2011 con la Lista Bassa Poropat). Nella civica troviamo anche l’ex presidente di Informest Silvia Acerbi, infiltrata dai socialisti liberali di Sandro Perelli, con un passato di tutto rispetto come assistente dell’ex sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione (che ora sostiene Un’Altra Trieste Popolare con candidato sindaco Alessia Rosolen) e un’elezione politica alla Provincia di Trieste nel 2001 nelle liste di Forza Italia. Con “Insieme per Trieste” ci riprova anche il cittadino Uberto Drossi Fortuna (ex assessore comunale ed ex consigliere regionale) che nel 2011 tentò l’avventura elettorale candidandosi a sindaco a capo della lista “Trieste Città Metropolitana”. Raccolse 12mila firme, spese una “fortuna” e alla fine ottenne 1414 voti, l’1,4%. Alle primarie del Pd ha dato una mano a Francesco Russo nella sfida persa con Roberto Cosolin proprio sul tema di Trieste Metropolitana. Nella nuova civica c’è anche il capogruppo Roberto Decarli, vicepresidente del “Circolo Ferriera di Servola”, rimasto orfano di “Trieste Cambia”.

Sul fronte opposto c’è la Lista Dipiazza che come “riciclati” non è seconda a nessuno. A partire dai vertici: l’ex assessore Carlo Grilli, uno dei due referenti assieme a Giorgio Rossi, è riapparso nella lista civico dopo aver indossato in Consiglio comunale i panni dell’Udc (che ora sostiene Cosolini nella lista Trieste città solidale). Nella lista Dipiazza c’è il militare Vincenzo Rescigno che in passato si è candidato con Alleanza nazionale e Futuro e Libertà di Gianfranco Fini. Ci sono poi il consigliere provinciale Stefano Martucci di Fare (il movimento politico del sindaco ex leghista di Verona Flavio Tosi) e Roberto Cason di Idea (il progetto politico cattolico di Gaetano Quagliariello). Fulvio Serbo, invece, nasconde la vera natura politica di referente locale di Italia Unica di Corrado Passera (un movimento abortito alla nascita). Nella lista c’è anche Francesco Bettio, presidente uscente della VII Circoscrizione (Servola, Chiarbola, Valmaura, Borgo San Sergio), che si ricicla con la Lista Dipiazza per conto di Rivolta l’Italia che fa capo a Giuseppe Moles (uno dei fondatori di Forza Italia). Bettio, referente locale di Rivolta l’Italia, era stato eletto nella circoscrizione nel 2011 con il Pdl e nel 2006 con Forza Italia.

E per un azzurro regalato alla Lista Dipiazza, ci sono due dipiazzisti presi in carico dalla rinata Forza Italia: il mirabolante consigliere comunale Alfredo Cannataro (“Cannataro con Trieste e per Trieste” il gruppo monocellulare da lui costituito in Comune dopo il congedo dalla Lista) e Angelo Pierini. Uno scambio non proprio alla pari. In Forza Italia trova spazio anche il rinnovato “impegno civico” di Michele Lobianco, ex An e candidato sindaco nel 2011 per Futuro e Libertà. Prosegue il suo “lungo addio” a Roberto Menia che con gli Italiani di Trieste sostiene “Un’Altra Trieste Popolare”.

È dal 1976, invece, che Roberto de Gioia si ricicla quasi ad ogni stagione. Un vero camaleonte. Inizia con la maglia del Psdi, continua con quelle di Psi, Verdi, Forza Italia, Lista civica Rovis, autonomisti e Lega Nord (nel 2011 fu eletto sia in Comune che in Provincia). Ora ci riprova in sella alla bicicletta Verdi -Psi che corre per Cosolini. Il premio alla carriera è assicurato. Un altro leghista, invece, il consigliere circoscrizionale Daniele Prelaz ha scelto la Lista Vito Potenza per l’autodeterminazione del Territorio Libero di Trieste.

Il Pd, invece, riavvia la carriera politica dell’ex sindacalista della Cgil Roberto Treu che si era fermata al 1992 con il sogno infranto della Lega democratica. Più di vent’anni per passare dalla lega al partito.

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