I sindacati: «Caso gestito con tempestività Informazione chiara, senza distorsioni»

Situazione gestita con rapidità nello scandire delle procedure previste dal protocollo. Garantita la trasparenza informativa circa l’evento ed il suo evolversi, con la ditta di appalto a comunicare la positività da Covid 19 del proprio dipendente nell’immediatezza. Le misure messe in campo e l’interfaccia tra Fincantieri e sindacati, nell’ambito del Comitato dedicato all’emergenza della pandemia hanno funzionato. Di fronte ad una “città nella città” che opera a pieno regime, nell’alternarsi secondo turnazioni di sicurezza di oltre 6 mila tra diretti e indiretti, l’imprevedibilità del virus s’è trovata di fronte ad un meccanismo sinergico, nel solco delle prescrizioni e modalità dettate dalla normativa, con la simultanea interlocuzione e collaborazione con l’Azienda sanitaria. È il “clima” che si coglie in cantiere, gli interrogativi scaturiti tra gli operai hanno raccolto una sostanziale rassicurazione: il caso è sotto controllo. Il dipendente dell’appalto di origine rumena e stato preso in carico dall’Asugi, i suoi coinquilini connazionali sono stati sottoposti al tampone. Quarantena domiciliare anche per quanti sono stati a più stretto contatto con il lavoratore infettato. Dai rappresentanti delle Rsu e della Rls del cantiere, nella consapevolezza del delicato rapporto tra la dinamica del “nemico invisibile” ed una vera e propria popolazione di lavoratori, le considerazioni sono univoche. «Ogni settimana monitoriamo l’andamento assieme alla direzione aziendale all’interno del Comitato costituitosi fin dalla ripresa dell’attività in cantiere – ha osservato Moreno Luxich, rappresentante Rls e Rsu della Fiom Cgil –. Vengono analizzate le situazioni e valutate eventuali correzioni o azioni migliorative nel “blindare” ulteriormente i possibili rischi. Il cantiere è grande, vanno mantenute attenzione e prudenza. Il caso del lavoratore risultato positivo al Covid 19 è stato gestito bene, l’azienda e la ditta d’appalto del dipendente hanno lavorato con rapidità. Siamo stati avvisati subito dalla direzione aziendale. È altrettanto importante la puntuale comunicazione mantenendo il giusto approccio alle situazioni che si vengono a creare, per evitare disinformazione. La trasparenza è fondamentale, come è avvenuto. Dalla chiusura dello stabilimento - ha continuato - sono stati fatti investimenti consistenti, dal termoscanner ai dispositivi di sicurezza personali alla modifica delle turnazioni, fino al layout relativo allo spogliatoio operai. Vanno inoltre valorizzati l’impegno e la responsabilità di tutti i lavoratori del cantiere, perchè portare la maschierina e rispettare le procedure in uno stabilimento cantieristico diventa impegnativo».
Dello stesso avviso è Andrea Holjar, rappresentante Uilm della Rsu: «I confronti con la direzione aziendale sono costanti. Tutti siamo preparati ad affrontare eventi come quello che ha riguardato il dipendente rumeno, considerando il numero dei lavoratori che orbitano nello stabilimento. L’organizzazione ha funzionato a dovere, la gestione è stata corretta. Al momento – ha aggiunto – non ho segnali di preoccupazioni tra i lavoratori, è stato loro spiegato come stanno le cose, che il caso è stato tempestivamente isolato. Tutti del resto rispettano le regole e assumono i comportamenti dovuti. Il protocollo tra l’azienda e le Rsl-Rsu viene attentamente applicato nel minimizzare i rischi. Il sistema messo a punto e la collaborazione con Fincantieri sta dando i suoi risultati». A ruota Lorenzo Allesch, della Rsu Fiom Cgil: «Nella circostanza che s’è verificata, significativa considerato il contesto di una grande azienda e di un numero elevato di lavoratori, Fincantieri ha messo in atto quanto previsto dal protocollo, ha fatto un buon lavoro e l’Azienda sanitaria ha assunto le procedure di competenza. Si è operato nel migliore dei modi, nel segno della collaborazione. Procedure e prescrizioni sono state approntate ormai da tempo, anche in ordine ai lavoratori originari da Paesi attualmente ritenuti “a rischio”. C’è da augurarsi che sarà l’unico caso. Certo è – ha concluso – che quanto successo induce a mantenere sempre e comunque alta la guardia». Michele Zoff, della Rsu e coordinatore Fim Cisl ha argomentato: «In una città nella città, quale il cantiere navale, un caso può succedere. Le misure adottate sono rigorose, a partire dall’obbligo dell’utilizzo della mascherina dal momento in cui si passano i tornelli in entrata fino all’uscita, e per i lavoratori non è semplice».—
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