I sindacati su Ikea: troppo part time sbagliato tenere aperto il 26 dicembre

È arrivata anche alle porte di Ikea Villesse la campagna da record #CambiaIkea. In meno di una settimana, la petizione lanciata a livello nazionale dalla Uiltucs (Unione italiana dei lavoratori dei...
Bumbaca Gorizia 11.07.2015 Sciopero Ikea Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11.07.2015 Sciopero Ikea Fotografia di Pierluigi Bumbaca
È arrivata anche alle porte di Ikea Villesse la campagna da record #CambiaIkea. In meno di una settimana, la petizione lanciata a livello nazionale dalla Uiltucs (Unione italiana dei lavoratori dei settori turismo, commercio e servizi) ha superato le 25mila firme. Questo senza contare le oltre 5mila già raccolte nella petizione che segue canali più tradizionali.


«Punteremo i fari anche sulle problematiche del nostro territorio», spiegano il segretario generale della Uiltcs Fvg Matteo Zorn e la segretaria goriziana Marisa Furlan di Gorizia. Il punto vendita villessino in cui sono lavorano circa 250 dipendenti «è un negozio virtuoso, uno tra i primi punti vendita italiani per i risultati ottenuti. Ma questi non si traducono in alcun riscontro positivo per i lavoratori, per gli spostamenti immotivati di reparto, i cambi continui di orario di lavoro e i troppi
part time
. Inoltre – a sentire i sindacati – non si procede a un’implementazione dell’orario contrattuale di questi lavoratori, come previsto dall’integrativo aziendale ma si assumono interinali. Anche a Ikea Villesse non è tutto rose e fiori e lo capiscono molto bene anche i clienti dai quali i lavoratori e le lavoratrici hanno trovato molta solidarietà e comprensione».


Tra le questioni più controverse anche la decisione dell’azienda di tenere le serrande alzate anche il 26 dicembre, «senza coinvolgere – attacca la Uil – i sindacati e andando contro quella che è l’ideologia della famiglia propagandata anche a livello pubblicitario dall’azienda».


L’invito a sostenere la campagna #CambiaIkea, con il passare delle ore, sta diventando un appello mosso «anche da clienti e colleghi, sindacalisti della Uiltucs e persone di buonsenso, che hanno letteralmente invaso la casella di posta del sindacato di categoria con immagini e selfie a sostegno dell’iniziativa, messaggi di solidarietà, mail di supporto e adesioni».


L’intera segreteria confederale della Uil di Gorizia e Trieste e lo stesso segretario confederale regionale Giacinto Menis hanno aderito, supportando la campagna con selfie e slogan, così come esponenti del sindacato europeo che si sono uniti alla Uiltucs e ai lavoratori per chiedere in modo esplicito al colosso svedese una nuova stagione di dialogo e riscoperta dei diritti. Per dare nuovo senso alla parola “valori”, l’azione sindacale della Uiltucs «è incentrata nel sensibilizzare l’opinione pubblica su una situazione difficile con la chiusura, al dialogo, dell’azienda che un tempo rappresentava un esempio innovativo e all’avanguardia anche attraverso il coinvolgimento sindacale». A spiegare come stanno le cose a meno di una settimana dall’apertura della campagna a livello nazionale, con varie e diverse sfumature sul piano territoriale – dove ci sono i 21 negozi Ikea – è Ivana Veronese della segreteria nazionale Uiltucs, che tratta in prima persona con l’azienda italiana sia per il lavoro, la sua organizzazione, il contratto e i rapporti con i lavoratori e le lavoratrici, sia per tutto quello che riguarda la presenza di Ikea in Italia. «Ikea – scrive in una nota Ivana Veronese – non ci ha ancora risposto. A questo punto non è più una questione limitata al dialogo sindacale. Deve rispondere alle oltre 20mila persone che lavorano per lei, sono clienti che comprano e si affidano a Ikea».


Si tratta di una firma ogni 30 secondi, dall’avvio della campagna. Dal canto suo, il segretario generale Uiltcus Bruno Boco spiega che «è necessario ora più che mai l’interessamento diretto di Ikea Italia che non può restare indifferente all’appello dei lavoratori. Manca un mese a Natale e la ripresa del dialogo, costruttivo e non di facciata, sarebbe un bellissimo regalo per tutti».
(fra.fa.)


Riproduzione riservata © Il Piccolo