Ideal Standard non firma la cassa in deroga

Sale la tensione a Orcenico: l’azienda chiede chiarezza sul piano della coop. Domani incontro a Milano e giovedì a Roma
Gli striscioni di Ideal Standard ed Electrolux al corteo nazionale per il 1 Maggio a Pordenone, 01 maggio 2014. ANSA/LORENZO PADOVAN
Gli striscioni di Ideal Standard ed Electrolux al corteo nazionale per il 1 Maggio a Pordenone, 01 maggio 2014. ANSA/LORENZO PADOVAN

TRIESTE. Stabilimento Ideal Standard di Orcenico, dramma in tre atti. Forse quattro. Tutti in scena tra ieri e lunedì 3 novembre, festa di San Giusto. Neppure i tavoli romani riescono ormai a smussare le asperità di un confronto che va progressivamente inasprendosi, mentre 400 lavoratori vogliono avere certezze sulla loro prospettiva occupazionale.

L’esempio, giusto ieri, al ministero del Lavoro (primo atto): l’azienda ha chiesto e ottenuto l’aggiornamento dell’incontro dedicato alla proroga della cassa integrazione in deroga, ritenendo insufficienti le informazioni sul piano industriale messo a punto dalla cooperativa IdealScala, candidata a rilevare il sito produttivo friulano. Anzi, riprendendo testualmente il testo della nota diffusa dalla multinazionale, «Ideal Standard ha ritenuto al momento che non sussistano le basi solide e concrete per la firma della richiesta di proroga». In buona sostanza, Ideal Standard non ritiene che il piano della coop sia sufficiente a rimettere in piedi Orcenico.

O, comunque, vuole capire meglio di cosa si tratta, visto che il documento è stato depositato ufficialmente solo ieri mattina al ministero dello Sviluppo Economico. Per questo ha convocato domani alle 11 (secondo atto) a Milano una nuova riunione con IdealScala, che dovrà entrare nel dettaglio del programma elaborato per Orcenico. Nel corso di un precedente rendez vous milanese la multinazionale aveva aperto il gioco sulla concessione del marchio “Senesi”, ma non era disposta a fornire gratis impianti e volumi produttivi.

A tale riguardo Ideal Standard ha alzato il tiro in due direzioni. Perchè ci stiamo approssimando al terzo atto: il “tavolone” allo Sviluppo Economico di giovedì 30, dove ci saranno tutti (istituzioni-azienda-coop-sindacati). Ideal Standard vuole che a Roma convergano anche i rappresentanti degli stabilimenti di Trichiana (Belluno) e Roccasecca (Frosinone), per verificare la compatibilità del piano cooperativo su Orcenico con il piano aziendale di rafforzamento degli altri due siti. Un classico divide et impera, che alla multinazionale in questa vertenza era già riuscito. Non solo: l’azienda chiede precise garanzie per il trasferimento di impianti da Orcenico, dove i sindacati avevano bloccato i cancelli, per evitare che i macchinari prendessero la via di Trichiana.

Nel caso che domani e giovedì si trovi un accordo tra Ideal Standard e coop IdealScala, allora la multinazionale sarà disposta (quarto eventuale atto) a presentarsi lunedì 3 novembre al ministero del Lavoro per firmare la cig in deroga.

Naturalmente la tattica della multinazionale non garba ai sindacati: «Si diverte a farci perdere tempo - dichiara Franco Rizzo, segretario regionali dei chimici Cisl - quando ogni giorno è decisivo per il rilancio di Orcenico».

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