«Il 113 resta punto di riferimento»

Il questore: risorse ridotte ma invariato l’impegno verso i cittadini

Il servizio di pronto intervento 113 rimarrà riferimento certo e sicuro per ogni cittadino». Così il questore Giuseppe Padulano ridimensiona l’allarme lanciato dal sindacato di polizia Adp, secondo cui i continui tagli alla sicurezza potrebbero penalizzare anche il numero d’emergenza, che rischierebbe di esser gestito da una segreteria telefonica. Un’ipotesi del tutto fantasiosa e irrealistica, ribatte Padulano.

«Affermazioni di questo tipo - commenta il questore - confondo le idee e provocano una percezione di insicurezza che non trova riscontro nella realtà di Trieste, dove si riscontra una diminuzione dell’8% dei reati e che vede tutti gli uffici della polizia funzionare a pieno regime». Pur non negando l’esistenza di difficoltà legate alla riduzione di risorse, Padulano assicura quindi che l’impegno sul fronte della sicurezza non verrà ridimensionato. Al contrario, proseguiranno con la consueta intensità le attività di prevenzione e contrasto dei reati, come peraltro dimostrato dalle risposte rapide e qualificate rispetto a gravi reati capitati negli ultimi tempi: dall’arresto in flagranza di cinque rapinatori responsabili di due rapine in banca all’identificazione degli autori dell’omicidio di Gretta.

Infine la replica ad un altro allarme lanciato dai sindacati: quello sull’impossibilità di assicurare il controllo del territorio a causa del taglio dei fondi per la benzina. «I timori espressi recentemente circa la mancanza di carburante per le autovetture - conclude Padulano - sono da ritenersi superati a seguito dell’assegnazione alla Questura di Trieste della quota di fine anno che ammonta a 48mila euro».

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