Il Bastione Veneto a San Giusto scommette sul rilancio del bar

Correva la fine di febbraio, il Covid già aleggiava ma la situazione non era sembrava ancora arrembante, quando la giunta comunale disse sì a rilanciare la gestione del bar sul Bastione Veneto nel Castello di San Giusto. L’ultimo servizio di somministrazione aveva ammainato bandiera nel gennaio 2019. La conduzione sotto il nome “Loft Story”, dal luglio 2015 all’ottobre 2016, era finita in Tribunale accusata di non aver saldato 9000 euro di spettanze comunali (canone, bollette).
Al segnale della giunta seguì un’indizione di gara firmata dal vicario municipale Fabio Lorenzut, ma era marzo e il morbo aveva di fatto gettato sabbia negli ingranaggi municipali. Tutte le gare erano così slittate e tra queste anche quella che avrebbe dovuto aggiudicare il bar sulla rotonda fortificazione cinquecentesca, eretta da Venezia e affacciata sul centro urbano.
Così l’idea di Dipiazza, orientata a sfruttare la bella stagione sul Castello, non ha potuto avverarsi e l’appalto è stato rimandato a quest’ultimo scorcio di luglio, a cura di Riccardo Vatta. Il Comune ormai guarda al futuro: le buste debbono pervenire entro le 12.30 di giovedì 17 settembre e saranno aperte alle 10 del giorno dopo.
Il canone annuo è quotato in 3.576 euro, cui va aggiunta l’Iva. Poichè la concessione durerà quattro anni, con facoltà di rinnovo quadriennale, l’importo complessivo è di 14.303 euro. Per partecipare la cauzione è di 268,08 euro pari al 2%. I candidati debbono documentare che per ciascuno degli esercizi 2016-17-18 il fatturato non è risultato inferiore a 100.000 euro. Il bando non lo esplicita ma le utenze elettriche e telefoniche dovrebbero essere a carico del concessionario. Eliminato l’importo forfettario di 50 euro/mese sul consumo di acqua.
La determina-madre 518 vergata da Lorenzut, quella dell’indizione di gara prima menzionata, dettava le regole cui il futuro gestore del bar dovrà attenersi. Il dinamico imprenditore avrà a disposizione una superficie complessiva di circa 100 metri quadrati tra spazi interni ed esterni. La clientela potrà fruire delle toilettes all’ingresso del maniero. Il gestore provvederà alla somministrazione di alimenti e bevande nell’orario di apertura del castello per tutto l’anno solare, quindi autunno e inverno compresi: vista la difficoltà di piazzare la Bottega del vino, perlomeno il Bastione resti bastione della civica ospitalità. Infatti il vicario premetteva che «l’attività del bar, meno complessa e onerosa rispetto a quella di ristorazione nella Bottega del vino, suscita maggiore interesse da parte degli operatori economici ed è comunque sufficiente a garantire un punto di ristoro e un servizio adeguato ai visitatori».
Infine, nella stessa determina, Lorenzut era stato chiaro laddove esigeva che «le particolarità gastronomiche e vinicole del territorio dovranno essere valorizzate e promosse attraverso l’utilizzo di prodotti locali di eccellenza». Andrà favorito l’impiego giovanile. Nessuna accoglienza a eventi pubblici «di natura politica». —
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