Il Burlo: risultati positivi dallo screening “Sfida”
Un miglioramento delle capacità sociocomunicative e comportamenti più adattivi. Sono risultati «incoraggianti» quelli arrivati dal progetto “Sfida” (Screening Fvg intervento diagnosi autismo), che ha visto coinvolta la Struttura complessa di Neuropsichiatria infantile del Burlo Garofolo come capofila di una rete comprendente tutti i Servizi territoriali e finanziato dalla Regione.
Lo scopo dell’iniziativa era di dare uniformità di percorsi all’iter diagnostico e abilitativo dei bambini con disturbi dello spettro autistico, valutando l’efficacia del trattamento con l’Early start Denver model (Esdm), una metodologia sviluppata negli Usa la quale ha ottenuto risultati scientificamente comprovati. La dottoressa Raffaella Devescovi, che ha curato il progetto, ha spiegato come l’obiettivo principale fosse valutare come un modello funzionante nato in un contesto culturale diverso con ingenti finanziamenti fosse applicabile in un sistema sanitario pubblico regionale.
A complicare l’analisi anche il Covid ma dai dati «da leggere con cautela» emerge «l’elevato grado di soddisfazione espresso sia dai genitori che dai terapisti rispetto all’efficacia e alla sostenibilità dell’intervento precoce con un modello di alta qualità», ha spiegato Devescovi. Soddisfazione per il percorso intrapreso è stata espressa dal direttore generale del Burlo Stefano Dorbolò e dal vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi. —
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