Il Burlo verso Cattinara L’iter partirà nel 2017

L’annuncio in occasione del conferimento all’istituto della civica benemerenza La celebrazione in municipio per i 160 anni di attività clinica e scientifica
Di Benedetta Moro
Silvano Trieste 14/11/2016 Comune di Trieste, Civica Benemerenza al Burlo Garofolo
Silvano Trieste 14/11/2016 Comune di Trieste, Civica Benemerenza al Burlo Garofolo

Alla vigilia dell'avvio dei lavori per la riqualificazione di Cattinara e del trasferimento del Burlo Garofolo dalla sua storica sede di via dell'Istria, l'ospedale pediatrico ha ricevuto ieri mattina dal Comune la Civica benemerenza per i 160 anni di attività. A riceverla nella sala del Consiglio comunale c'era il direttore generale Gianluigi Scannapieco, al quale il sindaco Roberto Dipiazza ha consegnato la pergamena e la tradizionale medaglia, una riproduzione di un'immagine femminile con l'alabarda realizzata da Carlo Wostry. Ma il primo cittadino, nel leggere la motivazione che fa riferimento all'alta specializzazione dell'ospedale e ai risultati raggiunti in campo scientifico, su scala nazionale e internazionale, ha anche annunciato l'inizio dei lavori del complesso ospedaliero nel 2017. Dato che viene confermato anche da Elena Clio Pavan, responsabile della Gestione stabilimenti dell'Asuits: «Nella prima metà di gennaio avverrà la sottoscrizione vera e propria del contratto con la ditta vincitrice dell'appalto. L'iter previsto continua con un minimo ritardo, tra le due e le quattro settimane». Solo una settimana fa infatti l'Azienda ospedaliera ha ricevuto la motivazione della sentenza del Consiglio di Stato, che si è pronunciato in ottobre riconfermando l'aggiudicazione dei lavori alla compagine di costruttori e progettisti guidata dall'impresa Clea, arrivata prima nella gara d'appalto. È in questi giorni dunque che l'Asuits si avvia a procedere con i successivi passaggi. «Viene adottato in questi giorni il provvedimento di presa d'atto della sentenza del Consiglio di Stato - afferma Pavan -, nelle prime settimane di dicembre invece acquisiremo gli atti propedeutici alla sottoscrizione del contratto, tra cui l'adozione dell'aggiudicazione». Firmato il contratto, entro cinque mesi l'appaltatore dovrà produrre il progetto esecutivo dell'intero intervento, e due mesi serviranno quindi per le autorizzazioni e le operazioni propedeutiche all'avvio dei lavori. Cattinara dunque dovrebbe avere "agganciato" il nuovo Burlo a far data dal 2023, un ospedale completamente rivisitato come si sa, che permetterà all'Ircss di portare avanti la cultura pediatrica per eccellenza, legata per statuto anche alla ricerca e alla didattica, ricordate ieri da Scannapieco: «Da consolidare, mantenere e sviluppare per fare assistenza e fornire la massima cura - ha detto -. Il Burlo dimostra la capacità di integrare tre valenze che effettivamente ne fanno un importante laboratorio, storico punto di riferimento per la pediatria italiana già negli anni '70 con Panizon e Nordio». Stimoli questi che sono stati i principi ispiratori della motivazione della civica benemerenza letta ieri da Dipiazza nel Consiglio comunale di fronte a personale medico, assessori e consiglieri: «In segno di gratitudine per quanto ha offerto e continua a offrire alla collettività, fin dalla sua fondazione, avvenuta il 19 novembre 1856, quale ospedale di alta specializzazione e di rilievo nazionale per la salute della donna e del bambino». Avanguardia che si è dimostrata tale già a metà del secolo scorso, anche se, come ha ricordato Alessandro Ventura, direttore del Dipartimento di Pediatria, «il bambino era un piccolo essere senza specificità. Il riconoscimento delle sue specificità è avvenuto proprio con lo sviluppo della pediatria». Ma quando esattamente nasce questa cultura? «Se il Burlo nasce 160 anni fa, vuol dire che un barlume di specificità c'era - argomenta ancora Ventura - la vera consapevolezza è poi cresciuta nel secolo scorso e negli anni Settanta ha avuto un'accelerazione, accompagnata anche da alcuni gesti rivoluzionari dal punto di vista clinico».

Una rivoluzione necessaria che ha portato «oggi il Burlo - ha proseguito Roberto Dipiazza nella lettura della motivazione - quale punto di riferimento per tutta la regione per quanto attiene l'assistenza e la ricerca scientifica in ambito materno-infantile, cura bambini e mamme di tutta la regione e anche dal resto d'Italia per patologie complesse che richiedono alta specializzazione. L'istituto porta il nome di Trieste a livello europeo grazie alle sue attività di cooperazione internazionale e grazie alle buone pratiche sanitarie che dal Burlo sono state esportate in tutto il mondo».

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