Il Cai nelle mani di Peratoner punta al recupero dei simboli

Il Cai di Gorizia cambia pelle, saluta l’era Gaddi che ha dato nuovo slancio all’attività del sodalizio, e guarda agli impegni del futuro, rinnovando il direttivo e affidando la presidenza a Giorgio Peratoner. Che, tra le sfide di domani, avrà anche quella di rinnovare la celebre “Scala Pipan” sul Montasio, e adeguare sempre più il Cai ai tempi che corrono.
Non sono davvero mancati gli spunti di interesse nel corso dell’ultima assemblea della sezione isontina del Club alpino italiano, che come detto ha chiuso i sei anni di presidenza di Mauro Gaddi che hanno portato, tra gli altri risultati, all’ammodernamento del bivacco Cai Gorizia nel gruppo del Jof Fuart, alla messa in sicurezza della ferrata “del Centenario” a Sella Nevea e all’avvio di iniziative importanti come i corsi di roccia, arrampicata, ghiaccio e ferrate della Scuola isontina di alpinismo, e i corsi di sci alpinismo e sci fuoripista gestiti dalla commissione di escursionismo. Ma, sempre in questi anni, l’attività dei gruppi Seniores e dei gruppi giovanili sono diventate realtà consolidate in grado di coinvolgere ogni anno diverse decine di soci. Anche perché il Cai si è dimostrato associazione in costante evoluzione e attenta alle nuove esigenze degli appassionati di montagna, tanto che ad esempio negli ultimi anni si è imposto anche il nuovo gruppo mountain bike, che propone itinerari escursionistici in sella alle bici con le ruote grasse per tutti i suoi soci, mentre per chi anziché “salire” ama “scendere” le asperità della terra, c’è il Gruppo speleo Bertarelli che continua da tempo pure la sua opera di posizionamento delle targhette di riconoscimento delle grotte sui campi del monte Canin.
Accanto all’attività in quota e in mezzo alla natura, poi, c’è quella in città, di stampo culturale o divulgativo, con presentazioni di libri o proiezioni di video e immagini, e veri e propri festival come “Montagna 2.0”. Tutti progetti sui quali continuerà a lavorare, nell’ottica della continuità, anche il presidente Peratoner, forte dell’esperienza già maturata in seno al direttivo uscente e oggi nuovo numero uno del Cai goriziano. A lui ha dato fiducia un’assemblea molto partecipata, che ha voluto anche premiare i soci di lungo corso: prima i 28 soci con 25 anni di anzianità, poi gli 8 “veterani” con 50 anni di Cai alle spalle (Fabio Vorisi, Claudia Bomnbi, Alessandro Brancati, Giuliano Brancati, Renzo Clari, Alessandra Geotti, Mario Iacob e Walter Lonzar). Infine, Michele Gallarotti ed Enna Leon, colonne del club da ben 60 anni.
Tornando invece al nuovo corso dell’associazione, come detto una delle sfide sarà quella di adeguarsi alle nuove esigenze dei frequentatori della montagna, adottando una comunicazione più efficace (digitale, ad esempio, curando i social network per far conoscere meglio anche ai giovani le tante proposte del Cai) e promuovendo nuovi corsi di escursionismo di base per insegnare ai neofiti a vivere la montagna in sicurezza e con rispetto. Ancora, dovrà essere completata la riorganizzazione interna iniziata con la modifica dello Statuto e la trasformazione in Ente del terzo settore. Poi, le grandi opere alpine, con due obiettivi su tutti: il rinnovamento della storica e frequentata “Scala Pipan”, che conduce sulla vetta del Montasio, e la manutenzione della palestra di roccia adiacente a Casa Cadorna, vicino a Doberdò del Lago, una volta che l’area adiacente danneggiata da recenti frane sarà stata messa in sicurezza. —
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