«Il cammino della Casa della culture non si fermerà»

«Consapevoli che non sarà un pezzo di carta e qualche firma a cancellare storie ed attitudini, volontà e metodi, continuiamo a invitarvi tutti alle nostre prossime iniziative. Il luogo lo conoscete,...

«Consapevoli che non sarà un pezzo di carta e qualche firma a cancellare storie ed attitudini, volontà e metodi, continuiamo a invitarvi tutti alle nostre prossime iniziative. Il luogo lo conoscete, l’indirizzo anche. Via Orlandini 38, sopra il ponte». La Casa delle culture di Ponziana affida a un comunicato una risposta all’avviso di sfratto in arrivo dall’amministrazione comunale di centrodestra voluto dal Carroccio triestino.

«La giunta ha fatto propria la mozione e così è passata la proposta della Lega Nord di aprire un bando esclusivamente per toglierci il nostro spazio - si legge nel comunicato della Casa delle culture -. Senza affrontare alcuna discussione. Ci troviamo d’accordo su questo. Continuare a sentire panzane di ogni sorta li avrebbe costretti all’ennesima figura impietosa. Hanno deciso di risparmiarsela. Hanno fatto bene. A loro stessi ma anche a tutti noi. Affermare inoltre che la mozione fosse “tecnica” rappresenta uno stravolgimento della realtà credibile solo per chi segue ciecamente gli sproloqui insensati e deliranti di un Polidori o un Tuiach qualsiasi - spiegano gli antagonisti di via Oralndini -. Hanno proposto e approvato di “predisporre in tempi brevi le procedure per l’assegnazione” ad altra associazione ritenuta meritevole. Non una parola su altri spazi, nessuna mappatura delle ulteriori disponibilità esistenti per rispondere e garantire altri simili luoghi alle numerose associazioni e realtà che da anni denunciano queste problematiche. In una città sempre più povera di spazi d'aggregazione e socialità questa giunta clerico-fascioleghista decide di provare a chiuderne un altro, nello specifico il nostro. Casa delle culture, 15 anni di attività, iniziative, presidi e manifestazioni. Noi continuiamo il nostro cammino, andiamo avanti con le nostre attività sapendo bene che le nostre idee, le nostre pratiche e il nostro agire in città non dipendono da un indirizzo ma dalla volontà delle persone di cambiare in meglio il territorio che li circonda».

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