Il campo del Cosulich intitolato a Zeleznik Vince l’epopea di “Ciso” e il Crda in serie C

Unanime il verdetto della commissione che doveva scegliere anche tra i talenti del calcio bisiaco Lulich, Politti e Portelli 
Laura Blasich

il responso



Il campo sportivo di via Cosulich sarà per sempre legato al nome di Narciso Zeleznik, che dal secondo dopoguerra fino alla sua morte, nel 1980, condusse per mano la squadra del Crda dalla Prima divisione alla serie C e sul quel rettangolo di gioco scrisse le pagine più epiche del calcio monfalconese. Non ha avuto dubbi la commissione incaricata dall’amministrazione comunale di designare la personalità sportiva alla quale intitolare l’impianto sportivo, dedicato nel 1926 a Costanzo Ciano, padre di Galeazzo, all’epoca ministro delle Comunicazioni che presenziò in quell’anno all’inaugurazione della struttura. In corsa con “Ciso” Zeleznik c’erano Alfredo Lulich, talento bisiaco cresciuto proprio da Zeleznik al Crda, che finì con l’indossare la prestigiosa maglia dell’Inter, e Sergio “Bracco” Politti (Monfalcone, Atalanta, Udinese, Triestina). Con una petizione promossa dalla Romana nella rosa era stato incluso anche Massimo “Massi” Portelli, la storica bandiera della squadra gialloblù, prematuramente scomparso, nel febbraio 2019, a 48 anni per le complicanze di una brutta polmonite. «Zeleznik è però la storia del calcio di Monfalcone fino al 1980», ha sottolineato ieri il presidente del Coni regionale, Giorgio Brandolin, annunciando il verdetto, unanime, della commissione. Con lui si sono trovati d’accordo il sindaco Anna Cisint e l’assessore allo Sport Francesco Volante, il presidente della Consulta dello sport Andrea Volpe, la coordinatrice dei comitati e associazioni di rione, Manuela Guerrera, presidente del quartiere Largo Isonzo-crociera, e il giornalista e collaboratore de Il Piccolo Michele Neri, affiancati dalla dirigente dell’Area cultura, sport e servizi sociali Paola Tessaris.

Nel giro di qualche mese ci sarà però la possibilità di dedicare, magari a uno dei nomi esclusi, il campo sportivo di via Boito e alla nuova tribuna che vi sta per essere realizzata. «La consultazione partirà nei prossimi mesi, perché per questa amministrazione l’intitolazione di strutture importanti, e molto utilizzate, è un modo per valorizzare le eccellenze della nostra città, recuperando la loro storia e quella di Monfalcone», ha spiegato il sindaco Cisint. La consultazione dovrebbe inoltre allargarsi ad altri due impianti senza un nome ufficiale, come il campo di hockey su prato, sempre nel complesso di via Boito, e il tennis di via Bonavia-via Cosulich.

«Sul nome di Zeleznik credo intanto non ci potessero essere dubbi, perché dal 1943, quando è ritornato a Monfalcone dopo l’esperienza di Carrara, dove spinse la squadra dalla C alla B e incontrò la moglie Ordalia Gibellini, che gli diede 5 figli maschi – ha affermato Brandolin –, è stato l’uomo che ha portato avanti il calcio della città». Di pochissime parole “Ciso”, «anzi nessuna», per come lo ricorda anche il presidente del Coni regionale, ma mosso da un’enorme passione. «Faceva sottoscrivere gli abbonamenti agli operai del cantiere per tirare su i soldi necessari a contribuire al bilancio della squadra – ha aggiunto Brandolin –. Ha tenuto la barra sempre dritta, facendo sì che Monfalcone fosse per vent’anni in serie C». Epici gli scontri con l’Udinese, quando al Cosulich si radunavano 7-8 mila persone e i tifosi avversari si presentavano allo stadio con «un asino dipinto a strisce per farlo diventare una zebra», come ha riportato alla memoria ieri Andrea Volpe. L’intitolazione a Zeleznik, cui nel 1978 il Coni assegnò la Stella d’oro al merito sportivo, sarà ora formalizzata da un atto della giunta comunale per avere luogo all’inizio di giugno, nel periodo di solito occupato dalla Festa dello sport. —



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