Il cannone sparacoriandoli aprirà la festa

Fuoco ai coriandoli: Carnevale è alle porte. Si è respirata tutt’un’altra aria, ieri mattina, all’ex Pretura, nel corso della presentazione concertata di Pro loco e giunta della grande kermesse monfalconese al via dal 23 febbraio, giorno di Giovedì grasso. Un’aria di festa. Sì, perché la capitale isontina del Carnevale quest’anno raggiunge il traguardo invidiabile dei 133 anni di sfilata, 11 in meno di Viareggio, per capirci. E l’amministrazione comunale, allo scopo di sancire l’evento, ha deciso di scomodare nientemeno che i cannoni di coriandoli, oltre al conio di un carnet fitto fitto d’appuntamenti. Così, alla cerimonia di avvio della sei giorni di party ininterrotto, la podestà - giusto per rimanere in tema - Anna Cisint cederà lo scettro, o meglio le chiavi della città, al Carnevale, impersonato da sior Anzoleto (Orlando Manfrini) e il notaio Toio Gratariol (Gian Carlo Blasini), che in carrozza partiranno all’arrembaggio del palazzo della magnadora. E al grand opening, fissato alle 14, lo sparo di coriandoli dall’apposito cannone sugellerà il la agli scherzi.
Poi via con la banda Vecia Trieste ad animare il centro fino alle 18, per scaldare gli animi in attesa del concerto alle 21 di Maxino, il primo di una serie di iniziative serali in programma al tendone riscaldato. Che dal 20 verrà allestito al capo nord della piazza e, dopo il geniale rivisitatore triestino dei tormentoni musicali, ospiterà di volta in volta Meganauti, Thc, Stefano Munari e la sua Festazza, uno spettacolo di cabaret con le Drag Queen e, ciliegina sulla torta, Lorenzo Pilat, a conclusione della parata dei carri allegorici. Il programma della prima giornata del Carnevale, comunque, esordirà sul solco della tradizione con la Caminada Mascherada dei bimbi (10.30) e - new-entry - la Cantadina dei putei: un modo per avvicinare, come è stato sottolineato ieri, i più piccoli alle tradizioni locali.
Proprio i bambini troveranno diverse parentesi di allegria nel cartellone. Intanto una giostra è stata già posta sul salotto buono (poi si sposterà in piazza Cavour), accompagnata da un chiosco per la somministrazione di zucchero filato, ma dal 23 debutteranno i giochi gonfiabili: due in via Battisti, cinque in piazza e tre in via Sant’Ambrogio. «Potranno essere utilizzati in cambio di un’offerta minima da un euro e il ricavato - ha spiegato l’assessore al Marketing territoriale Luca Fasan - sarà devoluto alle popolazioni del centro Italia, un modo per ricordarsi di chi è più sfortunato». Aspetto sottolineato anche dal sindaco: «Questa piccola pretesa di soldi per l’utilizzo dei giochi serve anche a far capire che, mentre ci si sta divertendo, una parte del cuore e del cervello devono essere consapevoli che c’è sempre chi questo non lo può fare. Con tale attrattiva a rendere più simpatica la città faremo sorridere un bimbo vittima del terremoto». «Devo dire - aveva esordito Cisint poco prima - che per me è un’emozione tripla essere qui: mai avrei pensato, un anno fa, di trovarmi a illustrare ciò che questa città ama tantissimo, cioè il Carnevale, per lungo tempo l’unica occasione in cui ci siamo sentiti tutti bisiachi. Per questo ringrazio la Pro loco che si pone l’obiettivo altissimo di divertire i cittadini».
Se il direttore artistico Blasini ha fatto la cronistoria delle celebrazioni («i primi eventi carnascialeschi risalgono al 1326, ben 655 anni fa»), il presidente del sodalizio di via Mazzini, Franco Miglia, ha sottolineato come fare decollare l’organizzazione sia «stata una faticaccia», ciononostante «il programma risulta particolarmente nutrito, grazie anche al contributo del Comune». In effetti, al di là degli show notturni, ci saranno diverse iniziative per i piccini: animazione di tre ore, dalle 15.30, venerdì, sabato e domenica. E il 25, dalle 14 alle 17, il concorso della Cavalchina dei putei, mentre il giorno successivo, dalle 14 alle 17, la Pesata della mascherina con premio costituito da tanti chili di caramelle quanti quelli del vincitore in costume. Infine, lunedì, il Carneval dei putei dalle 14. E alla stessa ora un’inedita gara, stavolta rivolta ai più grandi, di dolci tipici. Una guerra tra chi avrà sfornato e impiattato crostoli e fritole da Masterchef.
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