Il Cap di Cormons aprirà agli inizi del 2017

Intervento ad ostacoli ma l’attesa sta per terminare. Così aumenterà l’assistenza sul territorio
Bumbaca Gorizia Ospedale di Cormons
Bumbaca Gorizia Ospedale di Cormons

E il nuovo Cap (Centro per l’assistenza primaria) di Cormòns? Che fine ha fatto? Apre, non apre?

A rispondere è il direttore generale dell’Aas Bassa Friulana-Isontina Giovanni Pilati. «Certo che apre», risponde il dg. «Il Cap di Grado è stato attivato così come sono attivati gli infermieri di comunità in alcuni paesi dell’Isontino. Proprio domani (oggi, ndr) firmerò il decreto riguardante il Centro per l’assistenza primaria di Cormòns. Quando aprirà? C’è bisogno di un’ultima autorizzazione regionale. Entro i primi giorni del 2017 si procederà con l’inaugurazione».

Lì si integreranno medici di medicina generale, specialisti e personale proveniente da ospedali e distretti per garantire prelievi, diagnosi, ambulatori, piccola chirurgia. I Centri - che costituiscono una delle maggiori novità della riforma sanitaria targata Serracchiani - saranno luoghi fisici, punti di riferimento nei quali i cittadini potranno sempre trovare una risposta.

Nel piano degli investimenti aziendali, si legge in un decreto dell’Aas, è stato inserito un finanziamento specifico di 227mila euro per l’istituzione dei Cap di Grado e di Cormòns. Soldi che vennero suddivisi come segue: 135mila euro furono destinati a interventi edili e impiantistici; 92mila per l’acquisto di apparecchiature biomedicali, attrezzature ed arredi tecnico/economali e informatiche. Successivamente, la responsabile del Distretto Alto Isontino (Dai) di Cormòns, Marcella Bernardi stilò una relazione nella quale definì le caratteristiche e la dimensione dell’intervento, indicando altresì l’area del plesso di Cormòns «opportuna ad ospitare i locali del centro».

Questo permise di procedere all’elaborazione del progetto per adeguare alcuni locali dell’ex Radiologia del Dai (Distretto alto isontino) di Cormòns per la creazione del Centro di assistenza primaria, secondo quanto dettato dalle legge regionale 17 del 2014. In questo contesto, intervenne il decreto del direttore generale dell’Aas Bassa Friulana-Isontina Giovanni Pilati che definì le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori per una spesa complessiva di 122mila euro.

Ma, ormai, dovrebbe essere questione soltanto di qualche settimana per l’attesissima apertura.

(fra.fa.)

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