Il caso del Fantasma dei portici finisce in Consiglio comunale

L’ordine del giorno depositato da Verdimonti (Cittadini) sarà discusso mercoledì Il documento chiede di adottare provvedimenti a difesa della salute pubblica

Gradisca

Approderà come annunciato sui banchi del prossimo consiglio comunale il caso del “fantasma dei portici”, l’uomo marocchino che sin dall’inizio della pandemia vive da senzatetto fra il porticato del Nuovo Teatro Comunale e il piazzale della chiesa del Mercaduzzo.

La vicenda è al centro di un ordine del giorno che il capogruppo di minoranza Claudio Verdimonti (Cittadini) ha depositato, e che sarà discusso in occasione del consiglio comunale di mercoledì: il primo nella storia, fra l’altro, a svolgersi con collegamento via web dei consiglieri (e in diretta streaming per i cittadini) a causa dell’epidemia Covid. Verdimonti nella sua istanza parla di «situazione di potenziale pericolo sanitario e di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana» e chiede al sindaco Linda Tomasinsig «di avvalersi dei poteri speciali riconosciutigli dalla normativa vigente per gestire tale situazione».

Come riportato da un servizio del Piccolo nei giorni scorsi, il cittadino marocchino è stato definito incompatibile con il trattenimento in struttura di comunità (tantomeno coercitiva come il Cpr) a causa dei suoi problemi psichici. Non aveva neppure potuto essere espulso, e neppure ha ottemperato all’invito di raggiungere il suo ultimo domicilio noto (in Piemonte). Abbandonato dai familiari residenti in Europa e privato della sua casa in Tunisia, l’uomo non rifiuta gli aiuti che gli vengono offerti da una fitta rete di cittadini, dai connazionali residenti nella zona, da un’associazione di senzatetto e infine dalla stessa amministrazione. Quello che rifiuta, a quanto pare con terrore, è l’ipotesi di avere un tetto sulla testa e quattro mura attorno a sé.

«Tale situazione costituisce pregiudizio del decoro cittadino – è la posizione di Verdimonti – ma, soprattutto favorisce incresciose situazioni di inciviltà; da un punto di vista sanitario, con l’avvento della stagione invernale, non avendo la persona la possibilità di ripararsi dal freddo e dalle intemperie, risulta particolarmente esposta a contrarre malattie trasmissibili, peraltro in piena pandemia, costituendo quindi un potenziale grave pericolo per le altre persone. Questa persona fragile risulta abbandonata ed emarginata, esposta a possibili forme di violenza fisica e psicologica. Nonostante le azioni intraprese dal sindaco, il problema rimane». Se approvato – e ci sono da attendersi schermaglie politiche a riguardo – il documento invita il sindaco «ad avvalersi dei poteri conferitigli in caso di emergenza sanitaria o igiene pubblica o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana» e di adottare soluzioni “che non gravino sulle casse del Comune di Gradisca» . –





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