Il “caso Monfalcone” nella tesi di Konate jr

Parte anche dal "caso Monfalcone" la tesi di laurea triennale in Architettura di Khadidja Konate sulla partecipazione. Cioè un sistema che permetta ad amministratori e progettisti di "prendere decisioni coerenti ed efficaci per la realtà del territorio in cui si opera", come spiega Khadidja Konate, diplomatasi al liceo di Monfalcone, componente attiva dell'associazione Parlamento europeo degli studenti, nata in Italia da genitori senegalesi (il padre Bou è stato assessore ai Lavori pubblici della città sotto l’ex giunta Pizzolitto).
«Credo sia importante che al centro di qualsiasi ragionamento partecipativo - aggiunge - vi sia lo spazio pubblico, visto come bene comune da conservare e progettare».
L'ultima parte della tesi, che ha avuto come relatrice la professoressa Alessandra Marin e correlatore il professor Sebastiano Roveroni, è dedicata alla "sua città", Monfalcone, dove ha voluto attivare un breve percorso di partecipazione.
«Uno dei motivi che mi ha spinto ad attivare un confronto con chi abita questa città - spiega - è il considerare fondamentale la partecipazione attiva dei cittadini. Io stesso, insieme all'associazione Parlamento europeo degli studenti di cui faccio parte, ho sempre cercato di agire per il miglioramento della mia città e di aiutare gli altri a presentare le proprie idee e avanzare le proprie proposte».
Khadjdja Konate ha avuto modo di raccogliere le opinioni dei cittadini in occasione di "OsservAZIONI-Laboratori di narrazione urbana", iniziativa promossa dall'associazione Etra, dell'incontro con l'assessore alla vivibilità Fabio Gon e della mostra "Una nuova abitabilità per Monfalcone e il suo territorio", allestimento dei lavori del workshop del Laboratorio di progettazione urbanistica del corso di studio in Scienze dell'architettura dell'Università di Trieste.
Dalle considerazioni raccolte sono nate le categorie, come spiega ancora la studentessa. Secondo le persone sentite, Monfalcone è natura, è mobilità sostenibile, è la piazza, ma è anche una città tanto irrinunciabile quanto grigia, multiculturale, rumorosa, degradata ed evoluta assieme. Le categorie sono state raffigurate attraverso una mappa-plastico, un poster, delle cartoline, una "locandina di parole" e un fotomontaggio con protagonista il comune di Monfalcone.
«Ideare e realizzare questo percorso è stata un'esperienza molto interessante - sottolinea Khadidja Konate - che mi ha portato a interfacciarmi con molte persone e associazioni attive nella realtà monfalconese».
È emerso inoltre per Khadjdja Konate come in un processo di partecipazione e in un qualsiasi progetto di pianificazione urbana sia necessario avvalersi di professionisti esterni non condizionati da alcuna opinione. Inoltre, una varietà di risposte è stata fornita soprattutto dai ragazzi sotto i 18 anni. (la. bl.)
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