Il caso Morgante in Commissione tributaria

Dopo la sentenza della Cassazione il Comune di Romans resiste in giudizio. In ballo 347mila euro di Ici
ROMANS D’ISONZO. La giunta comunale di Romans d'Isonzo ha deliberato di autorizzare il sindaco Davide Furlan, a costituirsi e a resistere in giudizio in nome e per conto dell’ente comunale stesso, nella causa davanti alla Commissione tributaria regionale, instaurata con ricorso presentato da Morgante srl (già FinMor spa), in persona del legale rappresentante Alberto Morgante, al fine di ottenere la riassunzione dinanzi alla Commissione tributaria regionale, della vertenza relativa alla sentenza della Cassazione n. 12305.17.


Come si ricorderà, la vicenda è rimbalzata agli onori della cronaca nel luglio scorso, dopo la sentenza della Cassazione, che aveva ribaltato i primi due gradi di giudizio, che avevano dato ragione al Comune di Romans, in merito al ricorso presentato dalla ditta Morgante, che aveva ritenuto di aver versato al Comune di Romans, una somma Ici non dovuta per gli anni tra il 1966 e il 2005, pari a 347mila euro. Con la sentenza della Cassazione, il Comune di Romans dovrebbe restituire alla ditta Morgante tale somma, con l’aggiunta di interesse, spese legali e giudiziarie.


Per l’occasione il sindaco Furlan aveva replicato che la sentenza della Corte di Cassazione, rinviava ad altra sezione della Commissione tributaria di Trieste, per un nuovo esame per verificare se l’attribuzione della rendita catastale del 2006 riguardava gli stessi immobili per i quali fu presentata la denunzia di variazione delle quote Ici.


In definitiva si dovrà attendere qualche anno per sapere se il Comune di Romans dovrà restituire o meno alla ditta Morgante la somma indicata.


Intanto la giunta ha dato pure mandato al responsabile del servizio competente, di adottare ogni atto necessario al fine di predisporre l’affidamento dell’incarico di patrocinio legale e il relativo impegno di spesa. Nel documento la giunta premette che il 25 ottobre scorso, è stato notificato all’ente comunale romanese, il ricorso presentato da Morgante, difeso dagli avvocati Salvatore Capomacchia e Filippo Capomacchia, per ottenere la riassunzione dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale, della vertenza relativa alla sentenza della Cassazione del 2017. Rilevata la necessità che l'Ente si costituisca in giudizio al fine di tutelare i propri interessi e visto l'art 17, comma III, let. g, dello Statuto, il quale dispone che compete alla giunta l'autorizzazione alla costituzione in giudizio e alla resistenza alle liti, l'esecutivo ha ritenuto di autorizzare il sindaco Furlan a costituirsi e a resistere in giudizio in nome e per conto dell'ente nella causa in oggetto.


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