Il caso tende e verande Grado resta in prima linea

GRADO. L’intervento della presidente della Giunta regionale, Debora Serracchiani, in merito alla problematica delle tende e delle verande che interessa principalmente Grado, ma anche la Provincia e l’intero Friuli Venezia Giulia, è stato accolto con grande favore dai ristoratori e dai titolari di pubblici esercizi e attività commerciali. E la mobilitazione continua. La Serracchiani farà pervenire, infatti, a stretto giro di posta, una richiesta al ministro Massimo Bray affinché intervenga sulla questione, poiché non risolvendola si andrebbe ad affossare buona parte dell’economia dell’Isola rischiando di compromettere l’accoglienza e l’ospitalità dei gradesi verso i turisti. Soddisfatti chiaramente anche gli esponenti politici e i responsabili di categoria. «Nei giorni scorsi mi sono incontrato con la presidente Serracchiani – afferma il presidente provinciale dell’Ascom, Gianluca Madriz – che mi ha dimostrato la sua attenzione al problema. Con la sua decisione di intervenire presso il ministro, constato con soddisfazione che ha mantenuto le promesse fatte». Madriz aggiunge che proseguirà con questo dialogo diretto, al fine di risolvere la questione ed evidenzia: ciò che gli operatori chiedono deve comunque essere fatto nel rispetto delle leggi e del patrimonio artistico e culturale di Grado, una delle perle della Regione. Rispetto delle leggi fondamentale anche a difesa dei visitatori che vogliono godere delle bellezze gradesi. «Le leggi vanno applicate, ma vanno indubbiamente lette - ha osservato - ponendo anche attenzione alle diverse specialità e specificità che diversificano una città e dall’altra. Basta il semplice esempio delle differenze architettoniche tra Grado e Gorizia per capirlo». Madriz conclude affermando che intende continuare a mantenere vivo il tema, per ottenere le modifiche legislative necessarie, invitando tutti indistintamente a collaborare in forma unitaria.
Il sindaco Edoardo Maricchio il 4 febbraio le aveva fatto pervenire una mail (indirizzata anche al vicepresidente Sergio Bolzonello e ad altri politici) sollecitando un preciso intervento della Regione: «Dal punto di vista economico – ha scritto Maricchio - la città di Grado è ormai vicina al collasso. Senza un opportuno regolamento per l’occupazione di suolo pubblico e monumentale, la maggioranza dei ristoranti opererà al di sotto del 50%, con gravi ricadute sull’occupazione locale». Maricchio ha chiesto anche un tavolo di concerto, dove poter decidere anche sul futuro del Polo Termale. «Ad oggi – ha proseguito il sindaco - il futuro dell’Isola è appeso a un filo sottilissimo. Grado non ha più tempo da spendere in lunghe e dannose attese». Ha quindi aggiunto che per il periodo pre pasquale, quando Grado viene presa d’assalto dagli austriaci, è assolutamente necessario essere in grado di accogliere gli ospiti con bar, ristoranti, negozi perfettamente funzionanti. «Tutto ciò – ha detto Maricchio – crea posti di lavoro». Il primo cittadino ha infine ricordato che assieme al presidente dell’Ascom si sono recati alla Soprintendenza anche per chiedere una proroga, in modo da operare in tutta tranquillità, «ma siamo in attesa di risposta».
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