«Il castello di Dracula non è in vendita»

Dietrofront in Romania degli eredi Asburgo proprietari del famoso maniero di Bran. L’ira di Bucarest
Di Stefano Giantin

BELGRADO. Vendesi patrimonio nazionale al miglior offerente. No, non vendiamo più. È mistero fitto – e come sorprendersi – quello che da alcuni giorni avvolge il “Castelul Bran”, il castello di Bran, imponente maniero che sorge nei pressi dell’omonimo villaggio in Romania, ai confini tra le regioni della Transilvania e della Valacchia. Maniero famosissimo, visitato da mezzo milione di turisti all’anno, perché viene identificato nella cultura popolare come il “castello di Dracula” dopo aver risvegliato l’immaginazione di Bram Stoker. Un falso d’autore, controbattono i conoscitori della storia rumena, perché Vlad III, ispiratore del mito del vampiro, non avrebbe mai messo piede nella fortezza. Ma Bran rimane e rimarrà sempre il “Castello di Dracula”.

Castello, confiscato nel 1948 alla monarchia di Bucarest dal regime comunista e tornato nelle mani di un Asburgo nel 2006, che è nel vortice di una tempesta internazionale. Tempesta provocata dalla stampa britannica, sempre attenta alle sorti del maniero anche perché questo fu la residenza ufficiale della regina di Romania, Maria, nata nel Kent come principessa di Sassonia-Coburgo-Gotha e nipote della regina Vittoria. Stampa che ha rivelato che l’attuale proprietario del castello, Dominic d’Asburgo - architetto con residenza negli Usa, titolo di arciduca acquisito dalla madre, la principessa Ileana –, avrebbe ideato il colpaccio. Bran è sul mercato e «se qualcuno si presenta con un’offerta ragionevole siamo pronti a valutarla seriamente», aveva rivelato domenica l’ufficio legale Herzfeld & Rubin, quartier generale a New York, specializzato anche in «transazioni e cause» in tutta l’Europa orientale e rappresentante dell’Asburgo. Offerta che dovrebbe contenere una clausola, quella di mantenere la destinazione turistica, con annesso museo, per il castello di Bran, offrendo pacchetti di soggiorno a viaggiatori dai pingui portafogli. Tolte le spese di gestione, i turisti mordi e fuggi, aveva aggiunto un avvocato di H&R, garantiscono infatti «ricavi minimi» all’attuale proprietario, un milione di euro all’anno, ma il «maniero può generare profitti ben maggiori» se si mira più in alto. Prezzo di vendita? Top secret.

Ma ieri, mentre la storia montava, Bucarest ha reagito. «Non siamo stati informati della vendita», ha tenuto a specificare il ministero della Cultura rumeno, che ha il diritto di prelazione sul castello, facendo intuire che in Romania la messa sul mercato di Bran non va giù. «Non vendiamo nulla», è stato così costretto precisare l’avvocato dell’Asburgo. Ma il mistero rimane. Nel 2007, Dominic d’Asburgo – solo un anno dopo essere ritornato in possesso della proprietà - aveva infatti già provato a piazzare la fortezza al miglior offerente. O meglio a rivenderlo per 80 milioni di dollari al governo, fino a un anno prima proprietario del castello. Castello che, più che paura, fa ancora gola a molti.

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