Il Centro di assistenza a Opicina in case Ater
Avrà una superficie di circa 170 metri quadrati e sarà realizzato all’interno di alcuni appartamenti dell’Ater, nei pressi di Casa Capon, nella zona di Villa Carsia. Queste le caratteristiche del nuovo Centro di assistenza primaria (Cap), che sorgerà, entro la seconda metà del prossimo anno, a Opicina. L’annuncio è stato dato congiuntamente dal neoassessore comunale per i Servizi sociali e le attività connesse, Carlo Grilli, dal direttore generale dell’Azienda sanitaria e universitaria integrata triestina (Asuits), Nicola Delli Quadri, e dal consigliere regionale Franco Rotelli, presidente della III Commissione consiliare preposta alla Sanità, nel corso di un incontro sulla sanità a Opicina promosso dall’Associazione per la Difesa di Opicina, di cui è presidente Dario Vremec.
È stato anche precisato che «i lavori di adeguamento dovrebbero durare circa un anno, mentre l’inaugurazione è prevista per la seconda metà del 2017». La struttura ospiterà due ambulatori attrezzati, medici e infermieri. Una trentina le ore settimanali di copertura, che andranno a sommarsi a quelle assicurate dal Cap di Aurisina. Le 60 ore totali (12 per 5 giorni) saranno suddivise tra le due strutture. I 20 medici di famiglia operanti sull’altipiano avranno la possibilità di suddividere il proprio impegno fra i due Cap.
«Il concetto di salute - ha detto Grilli - comprende la parte sanitaria, ma anche quella sociale, seguita in particolare dal Comune attraverso casa Capon, di proprietà dell’amministrazione, e il Centro diurno per anziani». «Il Cap - ha riferito Delli Quadri - ha come obiettivo anche quello di sgravare una parte degli accessi al Pronto soccorso degli ospedali». Tra le criticità espresse dai presenti, quella riguardante la grandezza della struttura, destinata a servire un gran numero di utenti, il tipo di servizi erogati, da specificare, e il numero di ore complessivo da suddividere con l’analoga struttura di Aurisina. Rotelli ha ribadito «l’importanza delle cure e degli interventi medico ospedalieri da inserire nel territorio secondo i principi contenuti nella riforma sanitaria».
Per quanto concerne il futuro di casa Capon, Grilli ne ha annunciato il progetto di riassetto «come punto sociale nevralgico del territorio. Oltre al centro diurno già attivo da tempo e frutto del progetto “Grigio chiaro” - ha precisato - vi è l’intendimento di avviare un centro servizi di carattere generale al primo piano, nonché di attrezzare i piani superiori con moduli respiro per persone anziane, appartamenti solidali, o altre ipotesi attualmente allo studio. Un altro tassello del mosaico di servizi che si intende garantire alla popolazione dell’altopiano - ha concluso - è anche la sistemazione di un ulteriore presidio di Polizia municipale, secondo quanto dichiarato recentemente dal vicesindaco Pierpaolo Roberti». Vremec ha infine ricordato che «la riforma sanitaria poggia per sua stessa ispirazione sulla centralità del cittadino».
(u.s.)
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