Il Centro diurno di Malchina ospiterà i disabili

Atteso l’ultimo “sì” alla variazione. La struttura era stata destinata inizialmente ai malati di Alzheimer
Di Ugo Salvini

DUINO AURISINA. Si riunirà oggi il Comitato tecnico per l’handicap, per dare il definitivo sì al cambio della destinazione d’utenza del Centro diurno di Malchina, la cui costruzione dovrebbe essere ultimata entro la fine dell’anno. Non più residenza per persone con l’Alzheimer, ma centro per portatori di handicap.

La Regione, che ha finanziato l’opera, per una spesa complessiva di circa due milioni di euro, ha già espresso parere favorevole in tal senso. Manca solo un tassello perciò a questo importante cambiamento; inizialmente il Centro, che rientra nelle competenze dell’Ambito 1.1, che comprende i Comuni di Duino Aurisina, Sgonico e Monrupino, avrebbe dovuto ospitare le persone afflitte dall’Alzheimer o comunque penalizzate da problemi di demenza. «Ma abbiamo verificato - spiega l’assessore comunale di Duino Aurisina, Tatjana Kobau - che, visto il ridotto numero di persone che hanno queste problematiche, mai si sarebbe raggiunto l’equilibrio finanziario. Avremmo avvallato, andando avanti nella direzione inizialmente tracciata dalla precedente amministrazione - aggiunge - un buco di bilancio che, essendo stati spesi soldi pubblici, non avrebbe trovato giustificazione. Molto meglio - precisa la componente della giunta guidata dal sindaco Vladimir Kukanja - creare un centro modulare, nel quale potranno trovare assistenza disabili di ogni età».

In prospettiva c’è chi pensa addirittura alla nascita di un agriturismo auto gestito. Ma siamo nel campo delle ipotesi per ora molto lontane nel tempo. Dall’analisi fatta, risulta che sono poche, non più di 4 o 5, le persone alla quali è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer nel territorio di riferimento. «Abbiamo condotto un’indagine attraverso questionari - riprende Kobau - e non è emersa la necessità di garantire un servizio caratterizzato dall’organizzazione oraria tipica dei Centri diurni per le patologie dementigene. Il Centro diurno, come inizialmente pensato - osserva l’assessore - offrirebbe un servizio di assistenza che andrebbe a coprire un terzo della giornata, ma con un costo pari a circa la metà della retta di ricovero in struttura. È perciò preferibile - evidenzia Kobau - mantenere il familiare a casa propria, in ambiente sicuro e confortevole, oppure, in caso di oggettiva impossibilità, optare per il ricovero in struttura». Il Centro, oltre ai disabili, accoglierà il Centro educativo occupazionale. Del Centro per l’Alzheimer si parlava già agli inizi degli anni 2000, cercando soluzioni sia per la prima infanzia, sia per gli anziani. «Sembrava un’idea innovativa - ricorda Kobau - ma nel tempo si è visto, soprattutto nei servizi per l’infanzia, che sotto il profilo economico il programma era insostenibile. In particolare ogni anno il Comune doveva coprire i costi dello spazio gioco, con una spesa che andava dai 12 ai 20mila euro, una scelta per noi inaccettabile».

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