Il Centro diurno sull’Alzheimer apre alle famiglie di tutti i malati

Il “Candussi”, chiuso per problemi di gestione, non è solo punto di riferimento per Romans, Gradisca e Villesse. Ora il rilancio per dare una risposta a chi soffre

romans

Rilanciare il Centro diurno Candussi per malati di Alzheimer e farlo diventare finalmente un punto di riferimento nell’ambito delle strutture socio sanitarie isontine, per metterlo al servizio di tutto il territorio e delle famiglie. È la difficile sfida che il Comune di Romans d’Isonzo ha intrapreso con un progetto a lunga scadenza, che vede il coinvolgimento delle amministrazioni comunali di Gradisca d’Isonzo e di Villesse.

Il piano operativo è stato avviato ieri con la presentazione dell’iniziativa “Insieme AnDEmo”, progetto realizzato a favore delle famiglie dei malati da parte dei Comuni e delle associazioni di volontariato Alzheimer della provincia di Gorizia, Alzheimer Isontino di Monfalcone e dal Centro Alzheimer Mitteleuropo di Gorizia. Si tratta di un ciclo di cinque incontri di informazione e formazione a supporto psicologico e di sostegno che verranno presentati il 21 al Centro Diurno di Romans, che per l’occasione riaprirà dopo la chiusura avvenuta nel 2016. «Ripartiamo con un progetto di minima con l’idea di rilanciare in toto il centro diurno. Questo è solo il primo passo - spiega il sindaco di Romans, Davide Furlan - Per il momento siamo noi, Gradisca e Villesse, ma l’intenzione è coinvolgere anche gli altri comuni del territorio. Deve essere un servizio territoriale. I numeri che abbiamo in mano sono impressionanti: è un dramma che coinvolge centinaia di famiglie. Un ulteriore step sarà quello di creare una base proprio con le famiglie, per spingere e riproporre il progetto in maniera più strutturata».

I concetti espressi dal sindaco sono stati approfonditi nel corso dell’incontro, al quale erano presenti l’assessore alle Politiche sociali di Romans, Raffaella Scarazzolo, il sindaco di Villesse, Claudio Deffendi, l’assessore al Welfare di Gradisca Francesca Colombi, Annapaola Prestia, Claudio Albiero e i rappresentanti delle associazioni delle famiglie dei malati di Alzheimer. Negli interventi è stato sottolineato che questa iniziativa è la prima azione per fare rivivere il Centro Diurno, cercando di coinvolgere anche altri enti e soggetti di tutto l’Ambito. Perché le famiglie con malati di Alzheimer esistono e sono spesso sole e non sanno a chi rivolgersi. Occorre fare emergere la reale necessità territoriale perché il Centro Diurno a Romans non è stato chiuso per mancanza di malati ma per problemi di gestione. A evidenziare questo è stata la presenza all’incontro di alcuni familiari di malati provenienti da Gradisca, Gorizia e da Savogna d’Isonzo. Hanno sottolineato proprio l’importanza di avere strutture e cure adeguate. E il progetto “Insieme AnDEmo” nasce proprio con queste finalità. Il 21 sarà illustrato alle 18 in un incontro aperto a tutti, con la possibilità data alle famiglie di segnalare le problematiche legate alla malattia. —



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