Il cippo dell’ex confine tra il Veneto e l’Austria ritorna ai fasti antichi

Luca Perrino / RONCHI
Sarà ripulita, rimessa a posto e resa visitabile l’area dove, a Ronchi dei Legionari, si trova ancora oggi, a distanza di tantissimi anni, il cippo che, nel Settecento, segnava il confine tra Venezia e l’Austria. Nei giorni scorsi il primo sopralluogo del consigliere comunale Renato Chittaro che, dal sindaco Livio Vecchiet, è stato designato per avviare le operazioni di recupero di una zona che rappresenta una pagina importante della storia della cittadina. Una pietra, alta poco più di 50 centimetri, che riporta la scritta “Cunfin ex Veneto” e che oggi rappresenta invece il confine tra Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago.
Un segno del passato che pochi, sino ad oggi, hanno potuto scoprire ed ammirare, ricordando così la storia del territorio.
«La zona è oggi interessata da una ricca vegetazione – ha detto Chittaro – e, nei prossimi giorni, provvederemo ad una pulizia radicale, anche sistemando un piccolo sentiero che dalla strada porta al cippo. La volontà è anche quella di realizzare, proprio all’ingresso, un totem che, com’è stato fatto per le testimonianza di epoca romana, ricordi anche questo periodo e permetta a tutti di fruirne».
La storia di Ronchi dei Legionari segue le sorti della terra in cui si situa: abitata fin dai tempi della preistoria e in epoca romana, il territorio fu più tardi dominio del Patriarcato di Aquileia, cui rimase fino al 1420 per passare quindi alla Repubblica di Venezia fino al 1797. Dopo il breve periodo delle occupazioni francesi, nel 1815 è entrato a far parte dei possedimenti dell’Impero Austriaco e quindi all’Italia dal 1918. Da sempre luogo di transito di importanti vie di comunicazione tra Nord Italia e Europa centro-orientale.
L’area si è sviluppata a partire dal Medioevo con un’economia agricola fino al XIX secolo, divenuta prevalentemente industriale dalla fine dell’Ottocento. Le prime citazioni nei documenti scritti del capoluogo Ronchi e delle altre località compaiono tra X e XIII secolo (Ronchi nel 976, le frazioni tra 1270 e 1300), ma si sa che il luogo fu abitato da tempi ben più antichi. Il ritrovamento di una necropoli e di altri reperti hanno confermato la presenza umana a Ronchi già in epoca preromana, quando anche sul Carso era diffusa la cosiddetta “civiltà dei castellieri”. —
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