Il Comune appalta le pulizie quasi sette milioni di spesa

Indetta la gara per l’affidamento del servizio da svolgere negli edifici di proprietà o di pertinenza del Municipio. Oltre cento voci nell’elenco, dagli asili ai musei
Lasorte Trieste 01 06 04 - Panorama
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Ma quanto spende il Comune per le pulizie degli immobili che possiede? Oltre due milioni di euro all’anno. La determina dirigenziale - pubblicata da ieri all’albo pretorio - con la quale viene bandita una gara d’appalto a procedura aperta per l’affidamento del «servizio di pulizia e sanificazione degli immobili di proprietà e pertinenza del Comune» nel periodo compreso tra il primo giugno prossimo e il 31 maggio del 2017, prevede infatti una spesa complessiva di sei milioni 783mila euro nel triennio. Si tratta di uno degli appalti di importo più rilevante del Comune, non di molto inferiore - tanto per esemplificare - ai 7 milioni abbondanti messi in conto per la polizza assicurativa che va dagli immobili alle auto al personale.

L’appalto ora affidato all’associazione temporanea di imprese guidata dalla capogruppo Manutencoop Facility Management, una spa con sede in provincia di Bologna, è in scadenza al 31 maggio. Di qui, appunto, l’indizione della gara con aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per la cui valutazione cioè si terrà conto sia di parametri economici che di criteri relativi alla qualità del servizio. Prezzo a base d’asta, 5 milioni 560mila euro Iva esclusa. A carico dell’appaltatore - precisa il documento - saranno tutti i costi, dai mezzi ai materiali al personale.

Ma cosa, quando e quanto dovranno pulire gli addetti? Il capitolato d’appalto è preciso, e offre peraltro un quadro di tutti gli spazi di proprietà o pertinenza del Comune coinvolti e dei servizi per essi richiesti: 55 pagine di uno degli allegati vi sono dedicate. Si scopre così che il palazzo municipale di piazza Unità conta una superficie interna di 4.057 metri quadrati ai quali aggiungerne 26 di balconi. Più esteso ancora il palazzo di largo dei Granatieri, con i suoi 5.551 metri quadrati interni e i 306 esterni; mentre a palazzo Costanzi ci sono “soltanto” 1.460 metri quadrati da pulire. Il più importante per superfici resta comunque, nel complesso dell’area di piazza Unità, il palazzo dell’Anagrafe: interrato, pianterreno e sei piani per un totale di 10.286 metri quadrati, con archivi ai piani (oltre a quelli del seminterrato) per oltre 1200 metri quadrati. Nello stesso complesso palazzo Civrani con i suoi 1470 metri quadrati, al cui piano terra vi è l’ufficio relazioni con il pubblico, e palazzo Zois, 2320 metri quadrati e sede dell’Archivio generale.

Fin qui naturalmente solo una parte minimale dell’elenco, nel quale è inserito un altro centinaio abbondante di indirizzi: si va dai centri civici alle sedi della polizia locale, dalle biblioteche ai musei, dai mercati ai ricreatori, dalle scuole d’infanzia alle due farmacie comunali e agli stabili condominiali in cui il Comune possiede degli alloggi. La superficie unitaria maggiore è comunque quella del Palazzo di Giustizia, con i suoi 25.267 metri quadrati totali di cui 1153 riservati ad archivi. Tutti numeri, precisa la direttrice dell’Area risorse economiche e finanziarie Corina Sferco, riverificati in vista della gara. Novità nell’appalto rispetto a quello precedente? Nell’ottica della spending review, precisa Sferco, si è studiata una «lieve riduzione» delle prestazioni periodiche (esempio banale: la pulizia dei vetri) laddove si poteva farlo «senza intaccare le necessità» dei singoli settori e «tenendo conto che ci sono luoghi, come scuole o musei, dove i servizi non possono essere toccati». (p.b.)

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