Il Comune sceglie un perito veneto per i certificati aspettando lo start

Stanziati 36.648 euro per il professionista Trevisan che dovrà accertare la regolarità dell’impianto per la trazione elettrica 
Fa. Do. ;

Il “mister Wolf” del tram di Opicina ha un nome. Il “risolvi problemi”, individuato dall’amministrazione comunale impegnata in un braccio di ferro con l’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi) e il ministero dei Trasporti, è il perito industriale Efrem Trevisan, classe 1951, residente a Grisignano di Zocco (provincia di Vicenza), libero professionista. Nel suo curriculum c’è la stesura del piano di sicurezza e analisti dei rischi del centro commerciale Montedoro Freetime di Muggia, 120 mila metri quadrati coperti e 100 milioni di costo. Al perito Efrem Trevisan è stato affidato l’incarico professionale «per l’espletamento delle funzioni di progettazione definitiva, esecutiva, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecutiva, direzione lavori, contabilità dei lavori a misure e certificato di regolare esecuzione riguardanti la realizzazione di un idoneo impianto di terra protezione trazione elettrica della linea tramviaria Trieste Opicina. L’onorario delle dell’incarico è 36. 648 euro (incluse le spese, l’iva, il contributo previdenziale e lo sconto)». In ogni caso si tratta di un intervento prioritario, si legge nella delibera – «vista l’assoluta necessità per l’amministrazione di provvedere alla riapertura del servizio pubblico della tramvia, in quanto la sua chiusura sta arrecando un disservizio per l’utenza e un forte danno financo alla ormai consolidata offerta e immagine turistica della città».

La lunga ripartenza della storica tramvia rischia di passare alla storia. Il tram di Opicina ha interrotto le corse nell’agosto 2016 in seguito allo scontro frontale tra due vetture. Da allora non ha ancora ripreso il servizio. Meno di due anni furono sufficienti per la costruzione della Ferrovia della Val Rosandra (appalto il 18 settembre 1885, inaugurazione il 5 luglio 1887) e della Trenovia di Opicina (concessione 28 ottobre 1901, inaugurazione il 9 settembre 1902). Nel terzo millennio due anni non sono stati sufficienti per riavviare il servizio. A inizio luglio un altra tappa sulla via della lunga ripartenza è stata compiuta: il Comune, tramite la Regione, ha inviato a Roma un documento tecnico. Un atto concordato nel corso del vertice di metà giugno nella capitale tra il ministero delle Infrastrutture e le istituzioni locali sugli interventi necessari per la riapertura all’esercizio della linea. In questi giorni ci dovrebbe essere il chiarimento romano. Ora si attende la diagnosi sulla fine della convalescenza del tram di Opicina che dura da oltre due anni. –FA. DO.

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