Il congedo dei giovani finito il servizio civile Ma chi ha scelto il Cisi resta nell’ambito sociale

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I giovani isontini iniziano a scoprire il Servizio civile nazionale. Si sta concludendo in questi giorni per decine di ragazzi, anche in provincia di Gorizia, l’anno di esperienza di servizio solidale presso enti, associazioni ed istituti scolastici. Un percorso che molti ragazzi affrontano a conclusione del percorso nella scuola dell’obbligo e che fornisce loro un primo contatto con il mondo del lavoro o, comunque, con un concetto di cittadinanza attiva.

Il Scn è possibile sino ai 28 anni e si concretizza in un’esperienza di supporto al lavoro nelle biblioteche, nelle Pro Loco, nelle Arci, negli archivi. E anche a sostegno del mondo della disabilità e dell’integrazione. È questo il caso degli otto under 25 (sette ragazze e un ragazzo) che in questi giorni hanno concluso il proprio percorso nei 7 centri diurni del Cisi, il Consorzio Isontino Servizi Integrati. A loro mercoledì il direttore Saverio Merzliak ha voluto rivolgere un pubblico ringraziamento con una breve ma sentita cerimonia a Villa Olga.

I ragazzi hanno operato al fianco degli operatori e dell’utenza. «Il dato sorprendente – ha affermato Merzliak – è che nell’ultimo triennio su 30 ragazzi, il 90% è rimasto nel settore sociale: o vi ha trovato impiego, in enti e cooperative, o si dedica comunque al volontariato puro. È il segno che il Servizio Civile è un’esperienza che arricchisce e rimane dentro». Impressione confermata dagli stessi ragazzi, che a margine del loro ultimo giorno a Villa Olga hanno parlato di «esperienza che mette alla prova», «occasione per rendersi utili agli altri» e «opportunità di avvicinarsi al mondo del lavoro».

Complessivamente il Servizio civile nazionale ha coinvolto nel triennio 1.306 corregionali (329 nel 2015, 490 nel 2016 e 487 nel 2017). I giovani del Fvg che lo hanno scelto sono stati perlopiù impiegati in progetti di assistenza (41% nel 2016) e di educazione e promozione culturale (33%), cui segue con percentuali significative la tutela del patrimonio artistico e culturale (21%). Gorizia è un netto fanalino di coda: l’adesione al servizio solidale regionale vede in testa Trieste e Udine, aree territoriali provinciali con il maggior numero di volontari (circa il 40% ciascuna); seguono Pordenone (18,8%), e, infine, Gorizia (1,3%). Eppure il vento sta cambiando e vi è una sempre maggiore consapevolezza fra i ragazzi sull’utilità di questo percorso. Secondo l’assessore regionale alle Autonomie locali, sicurezza e politiche comunitarie, Pierpaolo Roberti «è anzi importante che a livello nazionale sia introdotta una forma di servizio civile obbligatorio che accresca nei giovani un senso di responsabilità verso la comunità e rafforzi la spontanea voglia di aiutare il prossimo». E ora è già tempo per il bando 2018, il cui termine scade il 28 settembre. Il Cisi cerca ragazzi per attività laboratoriali, artistico-teatrali, ludico-sportive e di accompagnamento. Centrale il progetto “Diversamente Parco” che vuole trasformare il giardino di Villa Olga in un luogo di integrazione. –

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