Il Cosp chiede la bonifica delle cimici nel Coroneo
Coroneo invaso dalle “cimici dei letti”, legati a piccioni e gabbiani: il segretario nazionale del Cosp, una delle sigle sindacali della Polizia penitenziaria, Mastrulli scrive al provveditore dell’Amministrazione penitenziaria triveneta, Enrico Sbriglia riguardo l’articolo recentemente apparso sul “Piccolo”.
Una invasione in un reparto detentivo - scrive il sindacalista - che potrebbe aver migrato anche in altri settori del carcere, di “zecche” che a dire dell’articolista, avrebbero invaso i luoghi di detenzione, soggiorno e riposo della utenza detenuta. Notizia, tra l’altro, che non sarebbe stata smentita dall’Ufficio Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, che infatti avrebbe l’Asl triestina. «Tale notizia, che trattasi di una specie di zecche legata ai piccioni o ai gabbiani che esistono dagli albori dell’umanità, appare di grande rilievo e di forte diffusa preoccupazione tra tutto il personale dipendente che in quella struttura opera a stretto contatto con tutta la popolazione detenuta, giorno e notte».
«Interessante appare comprendere - scrive il sindacalista - se per i detenuti sono intervenute alcune figure (la donna che ha segnalato l’evento, il garante e il giornalista), chi assicura interventi che tutelino la Polizia penitenziaria?». «Poiché, nessuna notizia, secondo la nostra segreteria di Trieste,avrebbe interessato interventi di sanificazione e bonifica e cautelari a tutela del personale dipendente che opera e lavora a stretto contatto dei luoghi e dei reclusi». «Nell’invitare a un puntuale controllo igienico sanitario e di immediata bonifica dei luoghi di lavoro e di soggiorno tra cui mense, caserma, alloggi - insiste Mastrulli - si rimane in attesa di urgenti chiarimenti sulle diverse vicende segnalate». «Giova in tal senso che eventuale indisponibilità degli uffici sanitari Asl del luogo, non debbano ingessare in alcun modo l’attività di bonifica» che deve poter contare - conclude il sindacalista - sulla collaborazione della Croce rossa.
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