Il destino comune di altre zone da via Madonnina a via Ghega
Via Imbriani segue il destino di altre strade centrali o periferiche, che nel tempo hanno gradualmente visto abbassarsi una lunga serie di saracinesche. È il caso, ad esempio, di via Madonnina, un tempo vivace, e con diversi punti vendita, in parte convertiti a garage o magazzini, in parte ancora in attesa di nuovi inquilini. E i prezzi nel frattempo si abbassano, nella speranza di piazzare i vani rimasti vuoti.
Tra quelli sul mercato, con annunci anche online, un ex negozio da 130 metri quadrati, con tre vetrine su strada, a 63mila euro, un altro ancora poco lontano con 55metri quadrati, più una zona soppalcata. Non va molto meglio nella centralissima zona di via San Michele, visto che anche qui diversi imprenditori hanno deciso di chiudere le serrande.
Moria di esercizi commerciale poi negli ultimi anni in via Settefontane, soprattutto nella parte bassa, che nonostante qualche tentativo di ripresa, vede una lunga serie di porte sbarrate e spazi ormai vuoti da un certo tempo.
Anche qui alcuni ambienti sono stati trasformati in depositi, forse in attesa che qualcuno si faccia avanti con qualche nuova idea. Non va meglio nelle vicine via Matteotti o su viale d’Annunzio, che di attività aperte ne contano ormai ben poche.
Svuotati di recente anche tanti vani nel Borgo Teresiano, come successo per alcuni negozi di via Ghega, via Roma o nella zona di via Trento e via Milano.
In particolare sono i commercianti cinesi che hanno deciso di abbandonare, alla luce degli affari scarsi, in particolare per abbigliamento e accessori. Anche qui si rilevano prezzi ridotti per gli immobili rispetto al passato.
Un vano da 100 metri quadrati con soppalco, a pochi passi dalla stazione dei treni, dove si sottolineano le “ottime condizioni interne”, è proposto a 105mila euro.
Più ci si sposta nelle aree più periferiche e più le strade si svuotano, come in via Puccini, dove le poche attività rimaste, tempo fa, avevano anche lanciato un appello, auspicando una rivitalizzazione della zona, popolosa sì, ma anche in questo caso con tante chiusure, susseguitesi una dopo l’altra.
Si svuotano anche tanti rioni, dove i piccoli negozi in particolare sono stati piegati dall’arrivo della grande distribuzione, come per Servola e Valmaura.
Con la conseguenza che i punti vendita vengono offerti a prezzi stracciati, come accade per un locale d’affari in via Baiamonti con bagno, 16 metri quadrati a 8mila euro. –
Mi. B.
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