Il film Duino con le musiche del triestino Dionisi porta il Collegio del mondo unito al Film Festival di Torino

Il brano del compositore triestino scelto dal regista Di Pace che debutta come regista al Lovers Film Festival di Torino
Martina Seleni
Il triestino Dorian Dionisi con la moglie Valentina Bach
Il triestino Dorian Dionisi con la moglie Valentina Bach

Trieste sarà presente al “Lovers Film Festival” di Torino, che si aprirà martedì 16 aprile con la proiezione del film “Duino” del regista Juan Pablo Di Pace.

La città non sarà rappresentata soltanto dalle splendide immagini girate al Collegio del Mondo Unito, cornice della storia d’amore che viene narrata, ma sarà presente anche nella musica, grazie all’estro creativo del compositore triestino Dorian Dionisi.

A raccontare la sua esperienza è stato proprio il cinquantacinquenne pianista, che lavora al Verdi come addetto all’orchestra. In passato, l’eclettico Dionisi ha vinto tre Festival della canzone triestina. Poi ha iniziato a comporre brani per pianoforte e orchestra assieme alla moglie Valentina Bach.

«È una grande soddisfazione – dice Dionisi – che il regista argentino abbia scelto per il suo film il mio tango intitolato “Duino”. Quando ho saputo che si stava girando questo film, ho subito inviato alla produzione il file contenente la linea melodica del brano. Sono stato convocato a Duino, per far ascoltare al pianoforte il tango completo. Di Pace, che è anche attore, mentre suonavo si è messo subito a provare alcuni passi di danza. E il suo coregista Andrés Pepe Estrada, al termine del provino, mi ha subito confermato che il tango gli era piaciuto e avrebbe fatto parte del film. Da quel giorno sono stato immerso, per circa due mesi, nelle riprese che si sono svolte tra Duino e Tapogliano, in provincia di Udine».

In quel contesto, tra Dionisi e i due registi, è nata una bella amicizia e collaborazione. «Strada facendo – continua – mi sono stati richiesti altri brani, che sono andati ad affiancarsi alle musiche del compositore islandese Sindri Sigfusson, autore della colonna sonora. Ci tengo a sottolineare che sono stato aiutato da mia moglie in tutti gli arrangiamenti. E un’altra cosa: in questo film, c’è anche un altro pezzettino di Trieste. Infatti, la produzione esecutiva italiana è stata coordinata dalla casa di produzione triestina Terroir Films di Massimiliano Milic».

Ma di cosa parla “Duino”? La pellicola narra la storia di Matias, un regista alle prese con la realizzazione di un film ispirato al suo primo amore verso un ragazzo svedese, Alexander, conosciuto in un collegio nel 1997. La loro tenera ma intensa amicizia subisce una brusca interruzione quando Alexander viene all’improvviso espulso, lasciando Matias alle prese con sentimenti rimasti inespressi. Dopo 25 anni, Matias decide di confrontarsi con il passato, incontrando nuovamente Alexander. Il protagonista si trova così a esplorare il confine sfumato tra realtà e arte, mentre affronta le insidiose trappole della memoria. «C’è una sacralità nell’innamorarsi per la prima volta» le aprole del regista, che da ragazzo ha frequentato il Collegio del Mondo Unito a Duino. «Con questo film ho voluto esplorare come idealizziamo i ricordi, che a volte possono accecare il nostro percorso verso l’amore nel presente. Ciò che ha catalizzato la realizzazione del film, è stato trovare delle vere cassette Vhs che non vedevo da anni, che hanno definito l’estetica del film, con il suo realistico presente e il suo passato da sogno».

Juan Pablo Di Pace è un artista argentino che ha sviluppato un linguaggio che abbraccia cinema, musica e danza. Ha avuto ruoli in importanti produzioni americane, recitando accanto a Meryl Streep e Colin Firth in “Mamma Mia!”. Il film “Duino” segna il suo debutto come regista di lungometraggi, in collaborazione con Andrés Pepe Estrada. Oggi verrà proiettato come film di apertura del “Lovers Film Festival”, il più antico festival di cinema Lgbtqia+ in Italia, che si tiene al cinema Massimo di Torino.

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