Il giallo del cadavere trovato in via Cascino Spunta un indagato per omicidio colposo

La vittima è Luca Ronca, 47 anni, di Cormons. La Procura chiede il rinvio a giudizio di un cormonese per cessione di eroina

Laura Borsani

Era proprio Luca Ronca, di 47 anni, residente a Cormons, l’uomo che era stato rinvenuto cadavere all’interno di un’autofficina dismessa, in via Cascino, a poca distanza dal Tribunale di Gorizia.

Era l’estate 2017 quando era stato trovato il corpo in avanzato stato di decomposizione. Una situazione tale da rendere impossibile rilevare alcun elemento utile al riconoscimento. La Procura aveva pertanto disposto i necessari accertamenti in ordine all’autopsia e alla verifica genetica attraverso l’esame del Dna.

Allora, tuttavia, a Cormons era comune l’opinione che si trattasse del quarantasettenne, da tempo scomparso, tanto che era stata anche formalizzata la relativa denuncia nei mesi precedenti.

Ipotesi aperte anche circa le cause del decesso, considerato lo stato del cadavere, nel richiedere i dovuti approfondimenti. Le indagini erano state condotte dai carabinieri di Cormons. Si erano susseguite due perizie.

E a distanza di quasi tre anni dal macabro rinvenimento, la Procura goriziana, oltre all’identificazione di Luca Ronca, ha accertato le cause del decesso e ha individuato il presunto responsabile.

Luca Ronca, come ha stabilito il pubblico ministero Ilaria Iozzi, titolare delle indagini, sarebbe morto a causa di un’overdose da eroina. È recente la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura, nei confronti di C.M., 46 anni, sempre di Cormons. La contestazione è quella di aver ceduto la sostanza stupefacente che ne ha determinato la morte. Il giudice per le indagini preliminari Flavia Mangiante ha fissato l’udienza ai fini del rinvio a giudizio o meno dell’indagato.

Una vicenda complessa, per la quale a questo punto si attende l’eventuale avvio del processo nel far luce su quanto accaduto.

Nell’ambito della richiesta di rinvio a giudizio, la Procura fa riferimento in particolare alla cessione dello stupefacente, tipo eroina, e, secondo l’articolo 589 del Codice penale, causando, quale evento non voluto, la morte del quarantasettenne.

Secondo la ricostruzione dei fatti contestati, l’indagato C.M., soggetto ad assunzioni di sostanze stupefacenti o psicotrope, avrebbe confezionato e ceduto una siringa nella quale erano stati diluiti 0,2 grammi di eroina, e Ronca, una volta assunta la droga, l’eroina della quale non era consumatore, era stato colto da improvviso malore seguito in un breve lasso di tempo dal decesso.

Parti offese nel procedimento sono i familiari della vittima, i genitori e la sorella, nonché la moglie e la figlia del quarantasettenne. A rappresentare la sorella del defunto è l’avvocato Francesca Negro, che ha preannunciato la costituzione di parte civile nell’eventuale processo a carico del quarantaseienne cormonese. Il quale, peraltro, è stato dichiarato irreperibile. La difesa d’ufficio dell’indagato è affidata all’avvocato Franco Crevatin.

Una storia, dunque, da comporre nelle effettive sequenze, compresa la posizione dello stesso indagato rispetto ai reati contestati. Lo stesso difensore non avrebbe avuto al momento ancora contatti con il proprio assistito.

Secondo la Procura Luca Ronca conosceva C.M. e lo frequentava. Sono diversi gli aspetti da chiarire, a partire dalla contestata cessione dello stupefacente tipo eroina, eroina per la quale secondo la pubblica accusa la vittima non sarebbe stato un consumatore. Non era stato facile risalire all’identità del quarantasettenne, la Procura ha mantenuto il riserbo sulla vicenda, anche circa la conferma del nome che circolava all’epoca a Cormons.—

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