Il giovane si stava recando a Trieste, lavorava alla Tnt

Era salito a bordo della Clio, si era lasciato alle spalle il campeggio di Punta Spin a Grado, l’Isola del sole che frequentava fin da quando era piccolino. E si era diretto di buonora al lavoro. Ma putroppo, al lavoro, Simone Fratello non è mai arrivato. A metà del tragitto, su quella maledetta provinciale 19 che già troppe volte ha reciso esistenze, mutilato corpi, distrutto automobili la sua vita è stata spezzata. Dallo scorso inverno il giovane originario di Torino lavorava in una grossa azienda di autotrasporti, la Tnt, a Trieste. La stessa città in cui ormai da qualche anno risiede il fratello più grande Marco, pure impiegato nella medesima azienda. A quest’ultimo, primo dei due fratelli a trasferirsi nelle nostre terre, ieri a metà mattinata è spettato il penoso compito di identificare il corpo della vittima. Ma a ricevere la tragica notizia sono stati anche i nonni, ospiti (e veri e propri habituè) del camping Punta Spin, dove l’anziana coppia è solita trascorrere le proprie vacanze da venti anni a questa parte, in roulotte.
Ieri alle 8 la Polizia si è presentata al campeggio. Ha chiesto dei due coniugi. Ha riferito dell’incidente ed espresso il proprio cordoglio. Quel nipote di 22 anni, rimasto conquistato da Trieste al punto da abbandonare la casa dei genitori a Torino, non sarebbe mai più tornato a dormire a Grado. (t.c.)
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