Il ko di Tiberio Mitri che prese a pugni la vita
La sua storia rivive nella fiction "Il campione e la miss" di Angelo Longoni in onda domenica e lunedì su Raiuno

di Daniela Giammusso
ROMA «Mi spiace molto sentire di controversie con la famiglia, perchè quel che viene fuori qui è la grande umanità di Tiberio Mitri, la sua simpatia, la capacità che aveva di stare in mezzo alla gente. Era proprio una brava persona. E questo raccontiamo». Luca Argentero scende in campo, anzi, sul ring, in prima persona per difendere "Il campione e la Miss", miniserie in due puntate, in onda su Raiuno domenica 6 marzo e lunedì 7, dedicate al campione della boxe italiana Tiberio Mitri e al suo grande amore per Fulvia Franco, Miss Italia '48 e madre di suo figlio Alex.
LEGGI I parenti contro la Rai
Due triestini, belli, famosi e innamorati: la prima coppia da rotocalco nell'Italia degli anni '50, la cui parabola è anche la metafora di un paese appena uscito dalla guerra, che sogna il riscatto e successo. Prodotta da Rai Fiction e Cristaldi Pictures, diretta da Angelo Longoni che ne firma la sceneggiatura con Maurizio Giammusso, Elena Bucaccio e Alessandro Sermoneta e con le musiche di Sergio Cammariere, la miniserie segna il primo grande ruolo nella fiction per Luca Argentero in una prova degna del grande cinema in cui ha messo tutto se stesso, tra mesi di durissimo allenamento sul ring insieme a pugili professionisti, 12 incontri minuziosamente ricostruiti sul set, due costole rotte e settimane passate a imparare il dialetto triestino. «Un personaggio del genere - spiega - è il sogno di qualunque giovane attore, dal punto di vista fisico e umano. Mai come in questa storia la boxe è metafora della vita. Impari a non aver paura, ad aprire gli occhi e trovare il coraggio di guardare in faccia l'avversario, a sopportare il dolore, che è sempre tantissimo».
Al suo fianco Martina Stella, in versione mora, nei panni della bellissima Fulvia Franco, donna coraggiosa che lottò per una carriera mai veramente decollata, spesso ingiustamente accusata di esser la causa della fine sportiva di Mitri. «Vulgata che - precisano gli autori - non abbiamo seguito». La fiction parte dai loro inizi. Lui, orfano di un padre dedito all'alcol, in istituto impara subito a difendersi «tenendo alta la guardia»; lei invece, di famiglia borghese, è spinta da una madre ambiziosa. Nella Trieste martoriata dalla guerra conoscono presto il successo: lei è Miss Italia nel '48, lui campione italiano dei pesi medi nel '48-'49 e sarà campione d'Europa nel '49-'50 e '54. Ma due divi forse sono troppi per un'unica casa. Tiberio vola in America per sfidare Jack La Motta al Madison Square Garden.
Un incontro che appartiene alla leggenda, ma nulla rispetto a quanto sarÓ difficile andare avanti con Fulvia una volta tornati in Italia, anche per un campione come lui che più volte dal tappeto tornerà a rialzarsi. Quella di Mitri e della Franco è una storia che ne racconta molte altre, ma è soprattutto una storia d'amore. Il racconto televisivo, basato sull'autobiografia di Mitri e sulle cronache del tempo, prosegue con gli anni vissuti a Roma, ma si ferma prima della parabola discendente che travolgerà definitivamente la Miss e il suo campione, scomparso a Roma dieci anni fa (il 12 febbraio 2001), mentre vagava confuso dall'Alzhaimer. Tanto che nessuno, neanche il direttore di Rai Fiction, capisce le ragioni della protesta di alcuni familiari. Soprattutto, conclude il produttore CristaLdi, perchè dopo un'iniziale collaborazione reciproca, «non hanno voluto vedere il prodotto finito. Siamo certi però che lo ameranno quanto noi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo