Il libretto al portatore da domani sparisce Gli anziani “resistono”

Il notaio Paola Clarich: «Da tempo abbiamo cercato di sensibilizzare i nostri clienti». Adesso scattano le multe
Di Ugo Salvini

Cade domani uno degli ultimi baluardi del vecchio sistema bancario: il libretto al portatore. Utilizzato con grande diffusione, soprattutto negli anni dal ’60 al ’90, da domani non potrà più avere cittadinanza in Italia, se il saldo sarà uguale o superiore ai mille euro. E le sanzioni previste per i più distratti sono pesantissime: bisognerà pagare una multa che potrà arrivare al 40 per cento del saldo stesso, con un minimo di 3mila euro. Per i libretti con saldo superiore ai 50mila euro, le sanzioni sono aumentate del 50 per cento. Se invece il saldo del libretto è pari o inferiore ai 3mila euro, la sanzione equivale al saldo stesso, perciò il libretto sarà annullato e il possessore se ne vedrà privato da parte dell’istituto emittente. Della segnalazione del mancato rispetto di queste regole sono state incaricate tutte le banche, perciò non c’è scampo. I possessori di libretti di questo tipo hanno tre possibilità: estinguere i libretti stessi, riportare il saldo sotto la soglia dei mille euro, trasformarli in depositi nominativi.

Nella sostanza, i libretti di risparmio al portatore nei decenni hanno assolto due funzioni: quella di deposito per le cauzioni, nel caso di stipula di contratti di locazione, e quella di salvadanaio, alimentato dai nonni per versare nel tempo dei soldi a favore dei propri nipoti che, in quanto minorenni, non potevano essere titolari di un rapporto bancario. «Abbiamo da tempo iniziato un’opera di divulgazione con i nostri clienti – spiega Paola Clarich, presidente del Consiglio notarile di Trieste – spiegando loro che entro la fine di marzo bisognava scegliere una delle soluzioni previste dalla legge. Abbiamo sempre considerato il nostro ruolo come quello di consulenti – aggiunge – e sono certa che altrettanto si saranno premurati di fare gli avvocati, i commercialisti e quanti hanno a che fare con queste materie». A Trieste il problema è particolarmente sentito, per la presenza, com’è noto, di un gran numero di anziani in città. La scelta del libretto al portatore fa parte di un costume mentale molto diffuso a Trieste. Del resto, questo provvedimento rientra nel più generale progetto del Governo di ridurre al minimo il trasferimento di contanti, per favorire la tracciabilità del maggior numero possibile di transazioni. Dopo il blocco di quelle cosiddette “cash” e degli assegni al portatore, scattato lo scorso 1° febbraio, tocca ora agli ultimi sopravvissuti, i libretti al portatore bancari o postali con saldo uguale superiore a mille euro. Con questa scadenza, diventano operative tutte le regole introdotte dalla manovra di Natale, che ha l’obiettivo di combattere l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco. Come si ricorderà, i limiti all’utilizzo dei contanti, degli assegni e dei libretti al portatore hanno sempre marciato in parallelo: negli anni si è passati dai 12.500 euro ai 5mila, per arrivare adesso ai mille. Unica eccezione è quella che riguarda i cittadini stranieri. Per favorire il turismo, il decreto sulle semplificazioni ha eliminato la soglia per i pagamenti in contanti per gli stranieri, che quindi potranno continuare a fare shopping e a saldare i conti degli hotel utilizzando banconote anche per cifre superiori ai mille euro. E per una città come Trieste, che beneficia tutto l’anno della presenza di turisti stranieri è un’agevolazione da non sottovalutare.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo