Il mago Otelma a caccia delle mummie sepolte in via Crosada

Un gruppo di triestini vuole ingaggiarlo per scovare i sarcofaghi della leggenda. «Ho già fatto operazioni simili»

Una vecchia leggenda che riaffiora, un nuovo clan esoterico votato all’antico Egitto e persino l'ombra di un personaggio mediatico come il mago Otelma. La Trieste sommersa dedita al mistero non si fa mancare nulla e ora prova a (ri)dare colore a uno dei suoi "casi" più originali, quello del segreto delle mummie di via di Crosada: la leggenda, che risale agli inizi del Novecento, vuole che tre sarcofaghi provenienti dall'Egitto siano rimasti sinora sepolti tra i meandri sotterranei della zona di Cittavecchia. Quella che è sembrata una trama per la saga fumettistica di Martin Mystère, l'archeologo "detective dell'impossibile", vorrebbe ora tramutarsi in un’estemporanea missione che vede coinvolti triestini cultori di antica magia e magari, nelle vesti di "guest star", il Mago Otelma, invocato per rafforzare le strategie arcane tese a individuare le vestigia egizie nei bassifondi di via di Crosada.

Il progetto, in realtà non nuovo, negli anni è stato soggetto a reiterati fallimenti. A riprovarci è ora un ristretto cenacolo di (aspiranti) esoteristi, ancora privi di un marchio ma animati da un percorso definito come lo studio della magia egizia, nei suoi simboli e soprattutto nei suoi rituali. Niente respiri satanici, debita distanza dalla New Age e massima - o quasi - la riservatezza. I figli triestini di Cheope (attualmente in cinque, di cui una donna, e tutti in età tra i 26 e i 50 anni) sognano le piramidi ma devono accontentarsi di scenari meno esotici come Muggia o Coloncovec, e si dicono impegnati a tracciare una serie di missioni a «favore dell'intera città».

Già, e come? «Scavando tra i segreti, facendo rimuovere polveri del tempo fonti di energia che potrebbero regalare benefici». Il messaggio probabilmente è criptato. Palese invece è il riferimento alle tre mummie dormienti in via di Crosada, la cui leggenda punta a una svolta che potrebbe arrivare grazie a Marco Amleto Belelli, meglio conosciuto come il Divino Otelma, chiamato a individuare la chiave dei faraoni di San Giusto per arrivare ai sarcofaghi. «È una operazione fattibile - ha fatto sapere lo stesso Otelma - ho già operato in casi analoghi a Tarquinia e a Parigi, non si trattava di mummie ma la procedura è la stessa grazie a un rituale di Alta magia cerimoniale. Servirebbe una foto del sito - ha aggiunto - e una visita preliminare. Se dovessi fare il rituale, si svolgerebbe dopo la mezzanotte, richiederebbe circa tre ore di tempo e per lavorare bene bisogna avere la zona circoscritta». Il gruppo triestino è allertato, l'assessorato comunale al traffico avvertito.

C'è da chiedersi perché non attingere da «fonti di energia arcana» più accessibili, come le altre mummie di Trieste, quelle esposte al Museo di storia dell'arte di via della Cattedrale. «Non abbiamo riscontri archeologici o scientifici di mummie sotto via di Crosada - afferma Nicola Bressi, direttore dei Musei scientifici di Trieste - di certo quelle ospitate da noi sono di interesse assoluto, essendo giunte qui quale modello di analisi per la conservazione a carattere industriale. Sono stati dei reperti per la ricerca ma se vogliamo hanno portato anche fortuna a Trieste, dal momento che nessuna scossa politica o bellica - aggiunge scherzando Bressi - ha mai intaccato i nostri musei».

Il mistero insomma continua. Se le mummie di San Giusto hanno «protetto» il comparto scientifico, quelle in letargo di via di Crosada attendono di rivelare la loro missione. E dove non sono riuscite le ruspe e le sonde potrebbe arrivare la magia, anzi un tocco "divino". Quello di Otelma, appunto.

Francesco Cardella

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