Il mare in piatto da Senza scampo la cambusa dei Doz e i cibi rumeni

Tre insegne della ristorazione si sono appena accese in centro La Monfalcone dei flussi maschili chiede di mangiare fuori casa 
Bonaventura Monfalcone-01.12.2018 Fish & Spritz-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-01.12.2018 Fish & Spritz-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

la Curiosità

Il food tira sempre. Non è una città turistica come Venezia o Firenze, ma Monfalcone ha i suoi flussi, diversamente escursionistici, di persone da gestire. Prevalentemente uomini lavoratori, che non sempre hanno dimestichezza coi fornelli e per questo impugnano più che volentieri la forchetta fuori casa.

E se la cucina veloce spopola a Panzano, da qualche tempo anche in centro l’imprenditoria legata alla ristorazione si è fatta coraggio. Con aperture di diverso genere, ma accomunate appunto dal cibo, declinato in ogni sua forma. In via Galilei da qualche tempo ha per esempio aperto un ristorante di pesce che vuole portare il mare in piatto: “Senza scampo”, sorto sulle ceneri della “Dorada” e, prima ancora, di una gnoccoteca che fece furore decenni addietro.

Fresco d’inaugurazione ha poi spalancato i battenti Fish&Spritz, dai tavolini con vista su viale San Marco. Al rinfresco, giovedì sera, si è fatta viva una discreta folla per assaggiare il fritolin dei fratelli Doz, accompagnato da un prosecco, ma la prova del nove è ai primi coperti a pagamento. L’arredo interno va terminato, manca una rete da attaccare alle pareti azzurrine e la pittoresca fotografia che ritrae in bianco e nero una storica pesca miracolosa di orate al Valentinis, ma quello che conta è la cucina. Che in cambusa vede al timone una donna.

Di ieri pomeriggio, infine, l’apertura del market-gastronomia del rumeno Felix Aurelian Andrescu: anche in via Giacich parecchio via vai di gente e allegre note a incorniciare l’evento. —

T.C.

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