Il migrante del Cara non sporgerà denuncia per lo schiaffo subito
Gradisca
Non sporgerà denuncia contro l’operatrice della Minerva Javed, il 21enne pakistano ospite al Cara colpito dal ceffone di una lavoratrice intervenuta in difesa di una collega che aveva negato dell’acqua al migrante.
Javed nega di avere insultato la donna e dice di avere solo protestato con la direttrice della struttura. «Non ho fatto né detto nulla». Eppure le forze dell’ordine sono intervenute, dal momento che lo stesso migrante conferma che gli è stato chiesto se volesse sporgere denuncia. Cosa che non ha fatto. «Qui però ci provocano e ci maltrattano», la sua versione. Migranti e la stessa Prefettura dunque minimizzano, ma è innegabile che la tensione c’è stata. Eccome. In sala mensa sono volati vassoi (tant’è vero che uno è finito sul capo di una terza operatrice) e – 24 ore dopo – i colleghi della donna che ha perso le staffe sono stati costretti a “scortarla” all’esterno. Senza contare che dopo l’episodio, le operatrici coinvolte sono state precauzionalmente poste in ferie forzate proprio nel fondato timore di ritorsioni degli ospiti.
Intanto infuria la polemica. «Lega cinica e irresponsabile – attacca Diego Moretti, vicecapogruppo regionale Pd –: all’operatrice e agli operatori va tutta la solidarietà. Ai leghisti invece andrebbe spiegato che il governo gialloverde non risulta attrezzato per i miracoli. Smettano di utilizzare un argomento serio come quello dei migranti per la loro perenne propaganda». Sul caso interviene anche il sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsig. «Come troppo spesso accade, ciò che succede al Cara lo apprendiamo dalla stampa, indipendentemente chi governi la Regione o la struttura – premette Tomasinsig –. Piena solidarietà all’operatrice che ha subito un insulto sessista e si è ritrovata in pericolo. E ferma condanna a chi l’ha offesa, scatenando le agitazioni. L’amministrazione si è sempre impegnata sul tema del rispetto di genere, e nessun “ma” può rendere meno grave l’accaduto. Il rispetto verso l’altro – non solo verso la donna – va sempre portato e insegnato. E chiunque adoperi violenza ha sempre torto. Sono certa che l’ente gestore non sia rimasto a guardare e che Questura e Prefettura abbiano gli strumenti necessari per fare chiarezza. Auspico che alle ferie forzate per le operatrici seguano tutte le possibili azioni aziendali affinché possano riprendere il lavoro in serenità. Lo diciamo da sempre: l’elevato numero di presenze è una bomba inesplosa, e il protrarsi dell’emergenza non rende facile mantenere nervi saldi nello svolgimento delle mansioni professionali. Per la dignità di chi lavora, per Gradisca, e per chi è accolto – conclude – chiediamo ancora l’immediata riduzione delle presenze al Cara sino al suo superamento». —
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