Il ministro: «In A4 pedaggi scontati del 20% per i pendolari»

Lupi svela il piano del governo alle concessionarie autostradali. Misure da adottare già in febbraio. I dubbi di Autovie
Il casello di Roma Nord sull'autostrada A1 in una foto d'archivio. Il Tar del Lazio ha disposto l'annullamento del decreto ministeriale che ha aumentato le tariffe sulle strade che si interconnettono con autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta dell'Anas, compreso il Grande Raccordo Anulare di Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Il casello di Roma Nord sull'autostrada A1 in una foto d'archivio. Il Tar del Lazio ha disposto l'annullamento del decreto ministeriale che ha aumentato le tariffe sulle strade che si interconnettono con autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta dell'Anas, compreso il Grande Raccordo Anulare di Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

TRIESTE. La proposta di abbonamento anti-rincari per i pendolari in autostrada si concretizza a Roma nell’incontro tra Maurizio Lupi e l’Aiscat, l’associazione delle concessionarie italiane. Ma, per come viene configurata, non dovrebbe toccare più di tanto gli utenti friul-giuliani. Tra i vari paletti per poter rientrare nel beneficio (si ipotizza uno sconto del 20%), c’è infatti quello della percorrenza di tratte non inferiori ai 50 chilometri, un parametro che taglierebbe fuori buona parte del pendolarismo regionale. Il ragionamento, del resto, si costruisce a livello nazionale. Lupi è stato ripetutamente sollecitato da gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, sindacati e associazioni dei consumatori a contenere in tempi di crisi gli aumenti che, puntualissimi, sono stati previsti un minuto dopo l’inizio del 2014: una media del 3,8% e del 7,17% sulle tratte regionali, a portare a quota 35% l’incremento in A4 negli ultimi quattro anni. Di qui la proposta-richiesta del ministro all’Aiscat, con tanto di cronoprogramma: il ticket in saldo già a partire dal prossimo 1 febbraio. Lupi si attende una risposta tra lunedì e martedì, il tempo per l’associazione di concordare con le diverse concessionarie una posizione comune.

C’è già una bozza di lavoro. Il ministro si aspetta infatti che Aiscat dia disposizioni per uno sconto massimo del 20% per il pendolare che in un mese effettua 40 viaggi tra andata e ritorno e una progressività nelle riduzioni del prezzo per frequenze inferiori. Per poter godere del beneficio bisognerà però percorrere tratte non inferiori ai 50 chilometri. Da parte del sistema autostradale, fa sapere Lupi, «ho visto una disponibilità e positività nel dialogo». Un dialogo esteso anche agli autotrasportatori, il cui interlocutore è il sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda. L’ipotesi di una riduzione del 20% circola a seguito di una iniziativa, per ora isolata, dell’Autostrada del Brennero che ha fissato uno sconto pendolari e predisposto un meccanismo: un’autocertificazione scaricabile via internet ma condizionata all’uso del Telepass Family. Nulla di facile, tuttavia. Perché le risorse necessarie per una simile operazioni non sono poche. Tanto meno per Autovie (che pure potrebbe essere interessata solo marginalmente) visto l’impegno per la terza corsia e un Piano finanziario, quello attuale come il prossimo in via di ultimazione, che si regge sui ricavi da pedaggio. Non a caso l’incremento dello scorso primo gennaio (+7,17%) sulle tratte regionali vale poco meno del doppio dei ritocchi medi nazionali (+3,9%) ed è il terzo più pesante dopo il +8,28% della Strada dei Parchi (A24 e A25, che conducono da Roma all’Abruzzo) e il +8,01% di Autostrade Centropadane (la A21 nel tratto Piacenza-Brescia e diramazione per Fiorenzuola).

Quello di Emilio Terpin, il presidente della concessionaria Fvg, non può essere un «no», ma nella sua reazione non mancano le perplessità. Perché, concretamente, «i numeri si tramutano in euro». Numeri, al momento, non quantificati. «Immagino che Aiscat provveda a una circolare esplicativa - spiega Terpin -. Solo dopo aver compreso la portata del provvedimento e le sue precise indicazioni, saremo in grado di fare tutte le valutazioni del caso». In sostanza si dovrà capire quanti soggetti possono essere potenzialmente interessati al beneficio e in che modo, eventualmente, dimostreranno di rientrare nei criteri chiesti dal governo. Sullo sfondo la questione più ampia del prolungamento delle concessioni, che certo avrà tempi più lunghi, anche perché va trattata con l’Europa. Per adesso, spiega ancora Lupi, «si tratta di mettere insieme il rispetto delle regole con le concessionarie autostradali, anche per non scoraggiare gli investimenti, con le richieste degli utenti colpiti da ripetuti incrementi tariffari». Il problema chiave è però stabilire chi pagherà lo sconto. I privati si possono tra l’altro appellare alla convenzione per la definizione delle tariffe che non prevede agevolazioni. Ma è pensabile che, a ripianare il mancato incasso per lo sconto concesso ai pendolari, possa essere il ministero del Tesoro?

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