Il mistero delle tre auto abbandonate sul Carso

Le carcasse di due Fiat 600 bianche e una Bmw 700 di colore azzurrino ritrovate nei boschi nel territorio di Sgonico. E nessuno va a rimuoverle



Chissà da quanti anni sono abbandonate. E chissà perché nessuno si è mai preoccupato di rimuoverle. Nel giro di poche centinaia di metri di Carso le carcasse di due Fiat 600 bianche (vecchio modello) e una (probabile) Bmw 700 di colore azzurrino sono il discutibile “patrimonio” dei boschi nel comune di Sgonico.

Siamo a Bristie e imbocchiamo il sentiero numero 19 all’altezza del rinomato agriturismo Briscak. Dopo poche centinaia di metri nel verde, scorgiamo la prima sorpresa. Un’automobile d’epoca si trova a fianco di un locale, molto probabilmente appartenente alle ferrovie, collocato a pochi metri da un ponticello che oltrepassa i binari. Tutta l’area è completamente abbandonata: dal rivestimento esterno della casetta pare che le mattonelle sgretolate siano fatte in amianto. Accanto al piccolo edificio, riposa in pace quella che sembra avere l’aspetto di una Bmw 700, molto arrugginita, che ha mantenuto nel tempo il proprio colore azzurrino. Pare essere stata regolarmente parcheggiata lì e poi dimenticata, chissà perché. Ne è rimasto solamente lo scheletro: l’auto è priva di tutto il resto, preda probabilmente di varie razzie.

Lasciato il sentiero 19, proseguiamo oltrepassando il ponticello. Quasi di colpo la quiete del Carso inizia a venire meno poiché si sente distintamente il ronzio dei motori: siamo vicini al raccordo autostradale 13. Dopo qualche decina di metri ecco spuntare la seconda carcassa. Facilmente visibile, anche se collocata proprio in mezzo al verde, appoggiata ad un albero. È una vecchia Fiat 600, di colore bianco. Pezzi di lamiera sono sparsi un po’ ovunque, coperti dalla vegetazione, ma comunque facilmente rintracciabili ad occhio nudo. A differenza del primo reperto, quest’auto è stata abbandonata, quasi pronta a cadere nella piccola dolina sottostante.

Nemmeno il tempo di riprendere il cammino, arrivare a ridosso dell’autostrada, imboccare il sentiero che porta a Gabrovizza ed ecco spuntare, anche questa ben inserita nella vegetazione, un’altra Fiat 600. Sempre bianca. Manca praticamente tutto: volante, ruote, tachimetro, fanali. I sedili sono divelti. Un pezzo di storia automobilistica che alberga nel Carso. Il terzo in meno di un chilometro.

Come è possibile che nessuno sia mai intervenuto a rimuovere queste carcasse? Tutte e tre le automobili erano prive delle targhe ed essendo così vecchie tramite il numero di telaio difficilmente si potrebbe risalire ai proprietari. Di sicuro spetta al Comune, tramite la Polizia locale, occuparsi di avviare l’iter per la demolizione degli automezzi, essendo questi diventati un vero e proprio rifiuto da smaltire. Sulla vicenda il sindaco di Sgonico Monica Hrovatin non nasconde il proprio disappunto. «Valuteremo nel caso specifico cosa fare, certo è che in un territorio con 31 chilometri quadrati perlopiù di terreni e boschi e solo 2 mila residenti, in cui lavora un unico vigile urbano, perlopiù in condivisione con il Comune di Monrupino, affrontare i tanti abbandoni di rifiuti sta diventando un problema più grande di noi che necessiterà di essere affrontato anche con la Regione». –



Riproduzione riservata © Il Piccolo