Il mondo della ricerca dà l’addio al presidente Airc Perelli-Rocco

Direttore per oltre 40 anni della Stock e a lungo nel direttivo Adriaco,  fino all’ultimo si è dedicato con forza e passione alla scienza 

il personaggio

Lutto per Trieste e la sua comunità scientifica: è scomparso ieri mattina, dopo una lunga malattia, Guido Perelli-Rocco, presidente del Comitato regionale dell’Airc, la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. A darne notizia è la Fondazione stessa, la sua seconda famiglia, cui in questi anni Guido Perelli-Rocco si è dedicato con instancabile passione.

Direttore per oltre 40 anni della Stock, storica azienda triestina di liquori e distillati e per 20 anni nel consiglio direttivo dello Yacht Club Adriaco, Perelli-Rocco ha dato un contributo di primo piano nel mondo triestino del lavoro, dello sport e della ricerca scientifica, aspetto quest’ultimo che è stato forse quello che l’ha appagato maggiormente. Lascia la moglie Antonia e i due figli Marco e Pietro, che con le loro famiglie gli sono stati accanto fino all’ultimo, insieme ai tanti che gli hanno fatto visita in questi giorni. «Papà se n’è andato serenamente, circondato dall’affetto dei propri cari, con la consapevolezza di avere impiegato le proprie energie per una causa più grande - dicono i figli -. Ha voluto lasciare un testamento spirituale a noi e al mondo della ricerca: in questi anni di lavoro con Airc si è arricchito tantissimo e ha ampliato i propri orizzonti grazie ai molti ricercatori che ha incontrato. Si è sempre chiesto dove trovassero quel pathos, quella passione per andare avanti giorno dopo giorno, nonostante fatiche e fallimenti. Sono stati loro, con le loro attività e le loro parole, a fornirgli una risposta. Nostro padre si è reso conto che chi opera in questo settore è votato agli altri, è in grado di proiettarsi al di fuori della limitatezza temporale della propria vita e del focus dei propri studi, nella consapevolezza che le fatiche possono essere terreno fertile per successi futuri: papà ha offerto con serenità le proprie fatiche alla ricerca proiettando la propria vita in un’altra dimensione, proprio come fanno i ricercatori».

Perelli-Rocco non ha mai parlato molto di sé e della sua malattia, ma si è piuttosto messo a servizio della ricerca, visitando e sensibilizzando con il suo Comitato e gruppo di Volontari scuole, aziende, luoghi di scienza e di ricerca per mettere a sistema tutte le risorse del territorio nella lotta contro il cancro. —

G.B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo