Il “Monti” di San Mauro è re del Carnevale

Il carro allegorico ispirato al premier vince la sfilata. Romans svetta fra i gruppi. Pomeriggio di festa nel centro cittadino
Di Stefano Bizzi
Bumbaca Gorizia 03-02-2013 Carnevale Gorizia Gruppo Romans MEDIOEVO Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03-02-2013 Carnevale Gorizia Gruppo Romans MEDIOEVO Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Uno squalo con il berretto della Guardia di finanza che traina il go-kart guidato da un SuperMario con le fattezze di Monti. «Io SuperMarioMonti dichiaro che i giovani si debbono abituare a non avere un lavoro fisso per tutta la vita perché è noioso, solo noi politici possiamo usufruire di questo beneficio facendoci fare senatori a vita». E ancora: «Conto in rosso, notti in bianco, siete al verde».

Il Carnevale di Gorizia incorona la satira su Mario Monti. In attesa del verdetto delle elezioni politiche, la versione SuperMario del premier-tecnico proposta dal gruppo di San Mauro si impone nella classifica “carri” davanti a Grions e Medeazza. Tra i gruppi, a primeggiare sono invece i figuranti medioevali della Banda del Quaiat di Romans d'Isonzo. Piazzamento sul podio per Vermegliano e Villanova del Judrio. Le “cicogne” di Vermegliano strappano però alla giuria del Comitato “Gorizia festeggiamenti” il premio simpatia nella categoria “Gruppi”. Tra i carri il riconoscimento è appannaggio delle Barbie slovene di San Pietro Vertojba. Dopo la pioggia battente di sabato, ieri la tregua. Il sole ha fatto capolino sulla città favorendo l'afflusso di pubblico.

Lungo il percorso si sono assiepate migliaia di persone, soprattutto famiglie con bambini in maschera e amanti della fotografia. Gli otto gruppi e gli otto carri si sono alternati uno dietro l'altro regalando una sfilata durata quasi due ore. Ad aprire il corteo, dietro la banda, sono stati i bambini della scuola dell'infanzia “Ancelle di Gesù bambino” che hanno scelto di rappresentare la viabilità della città di Gorizia. A seguire si sono presentati i colorati Lego di Siacco di Povoletto, i vampiri affamati di sangue del Hotel Kransilvania di Opatje selo- Opacchiasella, le bionde, rosee e allegrissime Barbie di San Pietro Vertojba (con la loro casa delle bambole apribile), le cicogne «che non credono più alle favole”»di Vermegliano, le spaventose Jene di Savogna, gli elfi bisiachi di Monfalcone, i rivoltosi di Tolmino del gruppo di Medeazza, i “pierrot” innamorati della scuola dell'infanzia monsignor Fain di Grado, i superMario di San Mauro, le dolci caramelle di Remanzacco, le ragazze che sognano di diventare velina del gruppo Giovedì grasso di Grions, gli africani masai e gli esploratori di Villanova del Judrio, i politici della minoranza slovena di Prepotto, i re, le regine, i templari e i popolani della Banda del Quaiat di Romans d'Isonzo, e la lampada magica del gruppo goriziano Spaca us.

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